GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale

prospiciente un’area che, dalle prime indagini archeologiche (Vannini, 1975), si sapeva essere “fertile”. Qui era stato aperto anche uno scavo non stratigrafico negli anni settanta del Novecento che aveva messo in luce le strutture di una porta monumentale: la posterula (Guerrieri, 1975), di cui andavano recuperate le informazioni e aggiornati i rilievi e, inoltre, l’essere a margine della piazza, consentiva di utilizzare questa zona come test diagnostico sulle potenzialità del deposito al di sotto del piano attuale di calpestio della piazza. Obiettivo primario delle indagini archeologiche, quindi era quello di verificare ed ampliare le conoscenze sulle strutture rinvenute nel vecchio scavo, sia superandone il deposito stratigraficamente sia triplicando, di fatto, anche la cubatura dell’intervento. Un secondo obiettivo era quello di elaborare una prima valutazione diagnostica delle potenzialità del deposito di piazza delle Carceri, necessaria per la pianificazione degli interventi archeologici previsti nelle due fasi successive del progetto. Questa operazione è stata portata avanti, nell’ambito della collaborazione tra la Cattedra di Archeologia Medievale dell’Università di Firenze e l’ITABC CNR (Gruppo di Geofisica), programmando una indagine estensiva su tutta l’area interessata dal progetto di riqualificazione, impiegando il GPR ad alta risoluzione con diverse frequenze di acquisizione. La programmazione di una indagine geofisica su tutta l’area della piazza delle Carceri si è resa necessaria per una conoscenza e valutazione preliminari delle emergenze archeologiche eventualmente presenti al di sotto della superficie e, di conseguenza, per una pianificazione e programmazione delle successive fasi dell’indagine di Archeologia Preventiva. La scelta dell’area è ricaduta su tutta quella porzione di suolo urbano sulla quale non era a disposizione alcun tipo di informazione su eventuali preesistenze e che, invece, si ipotizzava potenzialmente molto fertile, perché in stretta connessione topografica con le evidenze archeologiche di fronte al Castello (come la posterula ) e quelle emerse durante gli scavi nel vicino Palazzo Banci-Buonamici (Fig. 1). La collaborazione fra l’ITABC CNR e la Cattedra di Archeologia Medievale dell’Univer- sità di Firenze con i Laboratori Archeologici San Gallo ( spin-off dell’Università di Firenze) ha permesso di condividere, quindi, gli obiettivi e le aspettative su questo tipo di intervento, e di individuare, di conseguenza, una strategia di azione che potesse integrare al meglio il la- voro dei geofisici e degli archeologi. Indagine GPR presso l’area di P.zza delle Carceri (Prato). L’area in studio è stata investigata con il metodo GPR (Ground Penetrating Radar) ad alta risoluzione nel corso della campagna di settembre 2012. L’obiettivo delle indagini è stato quello di verificare l’esistenza di strutture archeologiche tuttora sepol- te a diverse quote in profondità. Per ragioni logistiche la superficie da in- vestigare è stata suddivisa in tre set- tori, come indicato in Fig. 1. Le sezioni radar sono state acqui- site impiegando il sistema: SIR3000 (GSSI) , equipaggiato con una anten- na bistatica ad offset costante e fre- quenza nominale di 400 MHz (alta Fig. 1 – Prato, P.zza delle Carceri. Localizzazione delle aree A, B e C investigate con il Georadar ad alta risoluzione. 160 GNGTS 2013 S essione 3.2

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