GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale

frequenza) (Fig. 2a) ed una antenna monostatica con frequenza di 70 MHz (bassa frequenza), (Fig. 2b). Nel corso dell’indagine sono stati acquisiti un totale di 303 profili paralleli, di diversa lunghezza, equispaziati di 0.5 m. Dopo gli usuali test preventivi e considerando sia la situazione geoambientale che il tipo di strutture ipotizzate è stata adottata la seguente configurazione strumentale: fondo scala dei tempi 105 ns (nanosecondi) per l’antenna da 400 MHz e 185 ns per l’antenna da 70 MHz, range dinamico di 16 bit, 512 campioni per traccia e 60 scan s -1 per la 400 MHz e 30 scan s -1 per la 70 MHz. La superficie totale che viene rappresentata nelle immagini planimetriche del GPR si riferisce esclusivamente ai percorsi effettuati dall’antenna (profili di diversa lunghezza) ed è contenuta all’interno dei limiti delle aree investigate. Questi limiti sono stati rilevati topograficamente dal team dei Laboratori Archeologici San Gallo dell’Università di Firenze, presente sul posto durante le indagini geofisiche. Il posizionamento lungo ogni profilo, per stabilire la disposizione geometrica di superficie dell’antenna e di conseguenza attribuire la localizzazione delle anomalie rilevate, è stato effettuato mediante un odometro di cui sono equipaggiati entrambe i carrelli impiegati. Le tracce radar sono state acquisite in modalità line scan , che consiste nel movimentare l’antenna lungo la direzione prefissata (profilo) in registrazione continua. Per recuperare tutte le informazioni contenute nei profili paralleli ottenendo una visione d’insieme del volume di sottosuolo investigato, è stata applicata durante il processing la tecnica di elaborazione e rappresentazione nota come time-slices , (Goodman and Piro, 2013). Le time-slices sono state calcolate con opportuni intervalli di tempi (4 ns per la 400 MHz e 6 ns per la 70 MHz) e successivamente rappresentate come mappe bidimensionali 2D, corrispondenti a diverse profondità di investigazione. Al fine di eliminare il contributo in termini di rumore che è stato registrato nel corso delle misure e che va attribuito alle particolari condizioni ambientali e del terreno o a fenomeni di accoppiamento antenna - superficie, sono stati impiegati alcuni filtri sui segnali registrati: rimozione effetto DC-drift, ricampionamento dei profili, filtro passa-banda, migrazione e filtro back-ground-removal (sottrazione della traccia media) (Goodman et al. , 2008, 2013; Piro et al. , 2008; Piscitelli et al., 2007). I risultati ottenuti nelle fasi delle indagini, impiegando il metodo GPR, sono relativi a diversi livelli di profondità (superfici) per uno spessore di sottosuolo (profondità) pari a circa 3.5 m con l’antenna da 400 MHz e 5 m con l’antenna da 70 MHz. Nel caso dell’indagine in questione, non disponendo di sezioni CMP acquisite per la valutazione della velocità e dopo una prima stima orientativa delle profondità investigate, la Fig. 2 – GPR Sir3000 con antenna da 400 MHz (a) e 70 MHz (b). 161 GNGTS 2013 S essione 3.2

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