GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale
Di alcuni terremoti sconosciuti e poco conosciuti dell’isolad’Ischia F. Mastino Free lance geologist, Roma Si è intrapreso uno studio sulla sismicità dell’Isola d’Ischia con lo scopo di migliorare le conoscenze attuali, concentrando le ricerche sui forti terremoti poco conosciuti. È stata condotta all’uopo una ricerca bibliografica esclusivamente consultando testi stampati (articoli, libri e giornali) reperiti in biblioteche (in particolar modo nella Biblioteca Nazionale di Roma) e tramite internet consultando i testi nei siti dove è possibile leggerli e scaricarli in versione digitale (Google Books, Gallica ed altri). Questo studio può considersi come propedeutico alla consultazione di materiale documentale manoscritto presso archivi e biblioteche. Durante queste fase iniziale sono stati scoperte informazioni inedite che hanno permesso migliorare la conoscenza su alcuni terremoti ed in alcuni casi scoprire terremoti sconosciuti. Parlando dei terremoti dell’Isola d’Ischia viene subito alla mente il disastroso terremoto del 1883 che causò la morte di 2333 persone (SSN, 1998). Tuttavia, oltre a questo, ve ne furono mol- ti altri di minore intensità e meno disastrosi. Per molto tempo le conoscenze sulla sismicità di Ischia sono state ferme ai dati sintetizzati dal catalogo sismico del CNR-PFG (1985) nel quale, almeno per quanto concerne i forti terremoti dell’isola d’Ischia, si fa riferimento al catalogo di Baratta (1901). Nel tempo studi adeguati, soprattutto rivolti a revisionare i dati conosciuti, sono stati svolti sui forti terremoti del 1796, 1828 e 1883 (ING-SGA, 1995) e quelli del 1762, 1767, 1796 e 1828 (GNDT, 1995), ma apportando solo poche nuove conoscenze in termini di dati inediti. Più recentemente Molin et alii (2008) hanno condotto uno studio su molti terremoti forti e minori presenti nel CPTI (Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani), mai revisionati in precedenza e le cui conoscenze avevano come riferimento il solo catalogo del CNR-PFG. In questo studio sono stati revisionati, per l’isola d’Ischia, i terremoti avvenuti negli anni 1557, 1841, 1863, 1867 e 1980. Gli autori per questi eventi apportano poche nuove informazioni a quello che già si conosceva, limitandosi a riportare solo in alcuni casi (1863, 1867 e 1980) notizie inedite tratte da giornali di scarsa importanza ai fini delle valutazione del campo macrosismico. Tuttavia, per il solo terremoto del 1980 questi dati migliorano la conoscenza di questo evento, i cui parametri erano riferiti solo a dati di tipo strumentale, senza notizie macrosismiche, mentre ora si conoscono anche gli effetti macrosismici. Per gli altri terremoti la revisione dei dati già conosciuti ha comunque apportato alcune modifiche in termini di valore delle intensità (vedi Tab. 1). Specificare. Sono sostanziali o secondarie? Solo su due terremoti sono stati condotti studi ad hoc ed approfonditi. Il terremoto del 1883 è stato oggetto di una monografia da parte del Servizio Sismico Nazionale (1998), dove è stata condotta una ricerca su documenti d’archivio, giornali e libri a stampa, ricostruendo in modo dettagliato i danni verificatesi nelle varie località dell’isola. Lo stesso è avvenuto per il terremoto del 1275, conosciuto in bibliografia, ma che non era stato mai prima inserito nei cataloghi sismici in precedenza, pubblicato da Guidoboni e Comastri (2005) tramite un adeguato studio che ne ha, tra l’altro, determinato con precisione la data. Tutti queste informazioni sono confluite e state inserite nel CPTI (versione 2011 aggiornata, Gruppo di lavoro CPTI); nella Tab. 1 si può vedere come sono evolute nel tempo le conoscenze sulla sismicità dell’Isola d’Ischia in termini di intensità massima risentita. In dettaglio, si nota che due terremoti riportati nel catalogo del CNR-PFG con una intensità pari a VII MCS (quelli del 1228 e del 1302), nel catalogo CPTI non sono presenti sin dalla prima versione del 1999, così come nelle versioni del precedente catalogo NT4.1. Il terremoto del 1228 è ricordato in una cronaca medievale di Riccardo da San Germano (1937), maestro notaio del monastero di S. Germano vivente al momento dell’evento. Premettendo che non tutte le notizie da lui annotate sono vissute in prima persona, ma spesso alcuni fatti gli sono stati riferiti, la frase “… Eodem mense Iulii Mons Iscle subversus est, et operuit in Casalibus sub eo degentes fere septigentos homines inter uiros et mulieres . …” che 82 GNGTS 2013 S essione 1.1
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