GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale
in bibliografia) che, come moderne agenzie di stampa, divulgavano resoconti e notizie dalle principali città europee (Castelli e Camassi, 2005). Tuttavia, le notizie riportate in tali giornali erano in generale piuttosto vaghe e non approfondite. Dalle fonti alle intensità. L’accurata ricerca storica ha consentito di recuperare molti documenti coevi, non considerati prima dagli autori. La lettura di tutti il materiale documentale, pubblicato e non, ha permesso di rivalutare con cura lo scenario del terremoto, assegnando valori di intensità macrosismica MCS (Fig. 1). Danni sono stati riconosciuti e documentati a Castrovillari, Morano Calabro e Oriolo, dove alcune chiese e alcune abitazioni hanno sofferto un considerevole danneggiamento. In altri paesi come Altomonte, Mormanno, San Basile e Saracena le fonti riportano (“ …Né in luoghi convicini sta minore il danno havendo patito Altomonte … ”), ma non descrivono il danno: per queste ultime località è stato valutato un grado di intensità incerto. Le informazioni raccolte sono relative alla sequenza sismica, certamente documentata dall’8 gennaio alla fine di marzo 1693, cosicché l’intensità è valutata necessariamente sulla base degli effetti cumulati delle repliche. Castrovillari. È il vero centro documentale del terremoto. Gran parte dei documenti e delle fonti citano questa località, che era anche la reale sede episcopale della Diocesi di Cassano (Russo, 1967). Nei dispacci dai corrispondenti di Venezia, Firenze e Roma residenti nel Regno di Napoli Castrovillari è descritta come il paese più colpito. In particolare, dopo le scosse dell’8 gennaio, viene documentata la rovina di due chiese parrocchiali e di due monasteri, nonché di alcuni altri edifici. Durante la sequenza furono anche danneggiate la chiesa di S. Maria del Castello (ASFi, 1693; Russo 1982; Trombetti, 2012). In altri documenti sono descritti come completamente rovinati e collassati due edifici rurali (ASCs) di proprietà del monastero di San Francesco, nonché il danno sofferto dal chiostro di S. Chiara e dal Palazzo Vescovile. Intensità assegnata 7 MCS. Morano Calabro. Insieme ad altre località Morano è citata da Toscano (1695) e da numerosi altri documenti come uno dei paesi più colpiti, senza alcuna descrizione del danno. Tuttavia, in alcuni documenti d’archivio (ASFi, 1693; APS, 1694; AGS) sono state ritrovate alcune informazioni contestuali, in particolare quella del collasso del campanile della chiesa dei Padri Zoccolanti (Minori Osservanti) e dei molti danni subiti nel territorio comunale. Intensità assegnata 7 MCS. Altomonte, San Basile e Saracena. Queste sono nuove località nella lista dei paesi colpiti, e sono citate insieme in un paio di dispacci diretti da Castrovillari e Napoli a Firenze (ASFi, 1693). Le tre località sono descritte come molto sofferenti a seguito del terremoto, ma senza alcuna descrizione del danno (Fig. 2). Intensità assegnata 6-7 MCS. Oriolo. Consideriamo come unica fonte affidabile il manoscritto di Giorgio Toscano (1695), che cita qualche danno provocato dai terremoti occorsi durante la notte fra l’8 ed il 9 gennaio. Qualche danno ai camini e il collasso parziale della torre del castello rappresentano l’immagine del danno ad Oriolo. Intensità assegnata 6-7 MCS. Mormanno. Non abbiamo recuperato informazioni specifiche sul danneggiamento a Mor- manno, al di là della generica descrizione del Toscano (1695) e di una lettera da Napoli a Firenze (ASFi, 1693). Cionono- stante a Mormanno sono ben Fig. 2 – Stralcio della notizia dell’ im- manis terremotus nel Libro dei Morti della Chiesa delle Armi di Saracene conservato nell’Archivio Parrocchiale di Santa Maria del Gamio. 130 GNGTS 2013 S essione 1.1
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