GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale

Leggi di attenuazione del moto del suolo. È stato usato un dataset iniziale di circa 5000 sismogrammi relativi a oltre 165 terremoti registrati all’Etna e nelle aree adiacenti dalla rete sismica permanente dell’Osservatorio Etneo attraverso sensori a larga banda e accelerometri strong motion , nel periodo 2006-2012. L’analisi ha riguardato eventi in un range di magnitudo locale M L compreso tra 2.5 e 4.8. La legge di attenuazione è stata modellata in modo simile a quella di Bindi et al. (2011), dove il parametro di ground motion da predire è dato in PGA (Gal). Il comportamento dell’attenuazione dei valori di picco (PGA) è stato analizzato facendo particolare attenzione alle zone prossime all’epicentro ( near field ). Si è tenuto conto della tipologia di suolo al di sotto dei siti ricevitori prendendo in considerazione i dati raccolti da Gresta e Langer (2002). Tale database ha permesso l’assegnazione generica della tipologia di suolo (soil types EC8) ad ogni sito, sulla base delle caratteristiche litologiche della formazione sottostante. È importante notare che non sono presenti suoli di tipo A, per cui il suolo di riferimento è un suolo di tipo B. I coefficienti b i del modello nonché il parametro h sono stati ottenuti applicando un’inversione non-lineare con il metodo Marquardt-Levenberg, implementato nel pacchetto MATLAB™. Sono state eseguite varie inversioni adottando opzioni diverse che hanno riguardato sia la scelta dei dati di ingresso (distanza epicentrale massima consentita) e sia i coefficienti del modello stesso. Tra i risultati delle varie inversioni si osserva che il dataset costituito da registrazioni associate ad una distanza epicentrale < 15 km, permette di ottenere valori predetti di PGA più elevati rispetto a quanto si ricava con un dataset che comprende distanze epicentrali più elevate. Tuttavia in entrambi i casi si osservano valori negativi del coefficiente b8 (legato al soil type C), mentre ci si dovrebbe aspettare valori positivi corrispondenti ad una amplificazione delle ampiezze per siti con più bassa impedenza. Ciò può essere causato dal basso numero di dati disponibili per i suoli di tipo “C” e di tipo “D”. Essi rappresentano solo una piccola parte del totale dei dati, e potrebbero essere insufficiente a vincolare i coefficienti ad essi associati. Per tale motivo è stata adottata, per i calcoli di pericolosità, l’inversione che prende in considerazione solo i valori di PGA ottenuti su siti con tipologia di suolo “B” (Tab. 2). Poiché la relazione ottenuta deriva da un modello sito-indipendente, gli effetti di sito per suoli diversi da quello di riferimento andranno calcolati a-posteriori, applicando opportuni fattori di correzione. Tab. 2 – Coefficienti ottenuti dall’inversione non-lineare del modello formulato per distanza epicentrale < 15 km ignorando le tipologie di suolo C e D. Oltre ai valori centrali dei coefficienti, si indicano anche gli intervalli di confidenza (95%). b1 b2 b3 b4 b5 h b7 b8 b9 mse R 2 Val. centrali 1.07 0.67 -0.01 -3.95 0.09 3.88 0.08 ------ ----- 0.12 0.35 0.69 Conf inf/sup -2.76 -0.25 -0.13 -8.25 -0.35 0.96 -0.07 ------ ----- 4.90 1.58 0.11 0.36 0.54 6.80 0.23 ------ ----- La legge di attenuazione ottenuta applicando il modello prescelto per un evento di M L 4.3, è mostrata in Fig. 2. Pericolosità time-dependent delle principali faglie etnee. La probabilità di occorrenza time-dependent è stata calcolata per le strutture del versante etneo che in passato hanno generato terremoti con intensità epicentrale maggiore o uguale a VIII EMS (Grünthal, 1998). Il metodo, che tiene conto del tempo trascorso dall’ultimo evento accaduto, già descritto in Azzaro et al . (2012b, 2013), utilizza la funzione BPT (Brownian Passage Time: Matthews et al., 2002), in cui la probabilità di occorrenza dipende dal periodo di ritorno dei terremoti e dal coefficiente di aperiodicità α. Quest’ultimo è stato ricavato dal valore di b (1.09 ± 0.13 ) della 47 GNGTS 2013 S essione 2.1

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