GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale

eventuale delocalizzazione delle funzioni strategiche, degli edifici rilevanti e delle funzioni residenziali, oppure di mitigazione del rischio complessivo. Il PZI è uno strumento redatto dalle amministrazioni comunali, in accordo con le Regioni, che individua gli incentivi finanziari, gli incentivi urbanistici e le misure premiali dirette all’attuazione degli interventi, e si realizza attraverso specifici piani attuativi diretti a disciplinare le trasformazioni urbanistiche che riguardano interventi di adeguamento e miglioramento sismico - eventualmente rendendoli obbligatori (Tab. 2) - , ristrutturazione urbanistica e cambiamenti di destinazione d’uso per gli immobili oggetto di delocalizzazione. Le Aree non edificate (con previsione di trasformazion e) ricadenti in ZA sono soggette ad un regime di limitazione totale di edificabilità, fintantoché non vengano effettuati i necessari approfondimenti al fine di individuare le ZS e le ZR . È ammessa in tali aree la sistemazione di spazi aperti, senza realizzazione di volumetrie, a servizio delle funzioni e delle attività presenti nelle aree limitrofe, insediate e urbanizzate, o per incrementare la dotazione urbana di aree verdi, spazi pubblici e verde privato attrezzato. Nel caso in cui tali aree ricadano in ZS si definisce un regime di edificabilità limitata, poiché è ammessa la realizzazione di volumetrie esclusivamente in funzione di classi di edifici I e II (Tab. 2). Nel caso in cui tali aree ricadano in ZR sono sottoposte a limitazione totale di edificabilità. Le Aree non urbanizzate a trasformabilità limitata sono sottoposte alla medesima disciplina delle Aree non edificate (con previsione di trasformazione) . Il tema delle infrastrutture è stato trattato inmodomarginale, proponendo la predisposizione di un programma finalizzato alla verifica di delocalizzazione, o in alternativa, all’analisi degli interventi per la minimizzazione dei rischi. Elementi di discussione. Il lavoro sviluppato ha identificato alcuni elementi critici, alcune condizioni favorevoli che hanno determinato approcci risolutivi e molte, forse troppe, linee di sviluppo ancora da verificare. Un sintetico elenco viene riportato di seguito. • Non vi sono molti riferimenti in letteratura (i principali vengono riportati nelle Linee guida FAC, 2013), nessuno con approccio urbanistico, applicabili alla complessità normativa italiana. • L’assenza di casi applicativi rende difficile la valutazione. L’analisi comparativa, tentata in contesti similari (Fabietti, 1999), non sembra applicabile. • Il sistema normativo nazionale (riferito all’insieme delle regioni) è particolarmente complesso e disomogeneo. Modelli generalizzati che si possano adattare a tale comples- sità, portano spesso alla genericità e quindi all’inefficacia. Anche alcuni principi enun- ciati negli ICMS (2008), non trovando una conseguente traduzione in termini operativi, rischiano la perdita di senso per obsolescenza. • Con gli ICMS (2008) vengono introdotti dei modelli teorici per l’applicazione degli studi di MS a tutti i contesti normativi regionali. La variabilità del contesto di riferimento se da una parte porta alla ricerca di modelli sempre compatibili (perciò con un alto grado di flessibilità), dall’altra, talora, richiede alcuni riferimenti certi e condivisi per poter orientare le scelte. Linee guida, standard e, a volte, regole meccanicistiche possono essere utilizzati a tale fine. • La ricerca di regole e modelli di intervento conseguente al confronto di due sistemi complessi (MS e pianificazione), con propri codici, ha evidenziato la necessità di rielaborazioni concettuali all’interno dei rispettivi sistemi, con la finalità di rendere compatibili i risultati dell’uno con le richieste dell’altro. • La necessità di traduzione in termini operativi è la condizione principale che ha determinato la standardizzazione di alcuni processi (MS). Ma questo non è sufficiente per definire il sistema delle relazioni in un contesto fortemente caratterizzato da processi non sempre standardizzati (pianificazione). 194 GNGTS 2013 S essione 2.2

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