GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale

Nel presente lavoro vengono analizzati alcuni casi rappresentativi delle problematiche emerse nel corso degli studi di microzonazione sismica di primo livello delle aree vulcaniche etnee, che hanno già comportato integrazioni agli standard di rappresentazione, ma richiede- rebbero una più ampia riflessione, sui criteri di analisi e sui modelli di risposta di sito, anche in prospettiva dei successivi livelli di approfondimento. Successione litostratigrafica dell’area etnea. L’apparato vulcanico del Monte Etna si è sviluppato su un substrato sedimentario, rappresentato dalle aree frontali della Catena Appen- ninico-Maghrebide, soggetto ad un processo di sollevamento tettonico attivo, cui è corrisposta una evoluzione morfologica molto intensa. Le prime manifestazioni vulcaniche sono rappre- sentate da eruzioni sottomarine di lave tholeiitiche, di età compresa tra 0.58 to 0.46 Ma (Gillot Fig. 1 – Indagini geognostiche e geofisiche realizzate nell’area comunale di Santa Venerina (CT). Sondaggio geognostico interpretato (A) e relativo profilo di velocità verticale ottenuto tramite indagine down-hole (B); tomografia sismica a rifrazione (C). 203 GNGTS 2013 S essione 2.2

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