GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale

dall’esigenza di dettagliare maggiormente le informazioni contenute nella cartografia pregressa che, a prescindere dalla scala di dettaglio, è in genere basata su suddivisioni dei terreni lavici in unità litostratigrafiche, piuttosto che in singole unità di flusso, ad eccezione delle colate storiche per le quali sono stati tracciati i limiti con estremo dettaglio. Le integrazioni dei rilievi sono consistite nella delimitazione delle singole colate e, dove possibile, dei singoli flussi lavici all’interno di campi complessi, al fine di individuare i contorni di campi lavici semplici, assimilabili ad una geometria semplificata con la sovrapposizione di un orizzonte scoriaceo su un orizzonte massivo. La revisione delle carte geologiche di base ha inoltre fornito gli elementi utili per definire l’ordine di sovrapposizione tra le varie colate. Tale informazione, poco dettagliata nella cartografia disponibile, ha permesso di individuare la presenza di barriere morfologiche sepolte, generalmente riferibili a strutture tettoniche o edifici vulcanici antichi, che hanno condizionato il flusso delle colate laviche recenti. I dati di superficie così evidenziati hanno avuto positivi riscontri con i dati di sottosuolo, con il risultato di localizzare topografie sepolte, prima non conosciute (Fig. 2). L’inserimento nelle carte geologico-tecniche di un simbolo relativo ai bordi di colata è stato inoltre motivato dal fatto che sia i fianchi che il fronte delle colate sono discontinuità che possono costituire elementi di concentrazione dell’amplificazione sismica in quanto generalmente caratterizzati da una notevole quantità di materiale scoriaceo fittamente alternato a livelli di lave massive, in contrapposizione alle porzioni centrali di riempimento di canali, dove possono prevalere lave massive sormontate da uno spessore variabile di scorie. Per quanto attiene i profili di velocità delle onde sismiche nei terreni vulcanici etnei, le indagini geofisiche (down-hole) preesistenti indicano la presenza nella successione litostra- tigrafica di orizzonti lavici caratterizzati da Vs superiori a 1000 m/s al di sotto dei quali si osservano sempre livelli, presumibilmente clastici, in cui la Vs è ben inferiore a 800 m/s (Fig. Fig. 2 – Profili geologici realizzati nelle aree comunali di Aci Castello (profilo 1), Trecastagni (profilo 2) e Catania (profilo 3). 205 GNGTS 2013 S essione 2.2

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