GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale

target principale, la cui risoluzione dovrà necessariamente richiedere una sostanziale revisione di tutta la cartografia accompagnata da una massiccia raccolta di dati di sottosuolo. Profilo 3. Il profilo 3 attraversa il centro urbano di Catania ed è significativo dell’articolazione della morfologia sub-vulcanica nelle aree costiere, caratterizzata dalla presenza di ampi terrazzi marini interrotti da valli che generalmente risultano interamente sepolte da notevoli spessori di prodotti di riempimento. La tematica delle paleovalli sepolte costituisce uno degli aspetti più complessi nella definizione sia del modello geologico che di risposta di sito. Le forme vallive sepolte sono molto diffuse in tutte le aree periferiche del vulcano. L’evoluzione delle valli sepolte può essere ricondotta a due distinte condizioni tipo. In aree distanti dalla costa, l’approfondimento delle valli ha sommato gli effetti delle diverse fasi di reincisione, scandite dalle variazioni climatiche e regolate dal sollevamento tettonico regionale. Il risultato finale è quello di valli generalmente molto approfondite e sepolte sotto un riempimento costituito da colate laviche e alluvioni, il cui spessore è direttamente collegato all’esposizione dell’area alle invasioni laviche. Pertanto, è frequente trovare sia paleovalli del tutto nascoste in superficie, perché interamente riempite da flussi lavici, che valli solo parzialmente sepolte. Nel caso di Catania, estendibile a tutte le aree prossime alla costa che, nel corso del Pleistocene superiore rientravano nella fascia soggetta al ciclo regressivo-trasgressivo delle oscillazioni glacio-eustatiche, ciascuna fase di approfondimento fluviale è stata seguita dal riempimento delle paleovalli sia da parte dei terreni trasgressivi del successivo alto eustatico. Parte del riempimento può essere anche costituito parzialmente dalle lave, messesi in posto fra il momento dell’incisione e quello del colmamento della valle, che da depositi continentali, tra i quali prevalgono i terreni argillosi lacustri rispetto ai depositi alluvionali grossolani. È interessante notare che nel caso di Catania, l’intera successione della paleovalle viene sigillata da depositi costieri di un terrazzo marino che si estendono in continuità anche alle zone delle antiche dorsali spartiacque, dove poggiano direttamente sul substrato argilloso. Di fatto, quindi, le paleovalli possono risultare del tutto nascoste o addirittura i dati di superficie potrebbero indicare geometrie di sottosuolo completamente differenti da quelle realmente riscontrate dai dati di sottosuolo. Nell’area di Catania, i terreni di colmamento delle paleovalli relative ad un determinato ciclo eustatico, risultano generalmente reincise da forme vallive, riempimente da depositi alluvionali e lave e sigillate dai depositi del terrazzo del ciclo eustatico successivo. La presenza delle paleovalli nel sottosuolo di diverse aree urbane alla periferia dell’Etna è un aspetto caratteristico che determina condizioni di estrema variabilità laterale dell’assetto geologico. I fianchi delle valli, infatti, sono in gran parte modellati su successioni argillose, generalmente sormontate da depositi sabbiosi terrazzati, affioranti in corrispondenza della cresta degli antichi spartiacque, in gran parte sepolti. Su tali dorsali, la copertura lavica è estremamente ridotta di spessore o del tutto assente. Al contrario, le valli sepolte sono riempite da alternanze di litotipi caratterizzate da elevatissimi contrasti di impedenza tra i diversi orizzonti, con frequenti inversioni di velocità. Generalmente, il contatto tra riempimento e fianco della paleo valle corrisponde anche ad un limite di permeabilità che canalizza il flusso delle acque sotterranee in corrispondenza dell’asse della paleovalle. Dai caratteri peculiari delle due tipologie di riempimento delle paleo valli, è prevedibile una differente risposta sismica dei riempimento accumulati in aree interne e prossime alla costa. Per visualizzare le valli sepolte sono stati prevalentemente utilizzati elementi di rappre- sentazione lineari, indicanti l’orlo dei fianchi sepolti e l’ubicazione dell’asse della paleo valle, rispettivamente. L’ampiezza della valle sepolta è quindi desumibile dalla distanza in pianta tra i due simboli. Come nel caso degli edifici piroclastici sepolti da lave, anche per le valli sepolte è stata definita una microzona, all’interno della quale è facilmente prevedibile un comporta- mento estremamente eterogeneo, molto diverso dalla risposta attesa nelle aree di culmina- zione degli spartiacque di natura sedimentaria, dove è prevedibile una maggiore omogeneità. L’assetto geologico del sottosuolo di Catania, pone una questione di carattere locale, che può avere comunque risvolti di interesse generale. Le valli sepolte da lave creano le condizioni di 208 GNGTS 2013 S essione 2.2

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