GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale

brusche variazioni litologiche laterali che interessano non i singoli orizzonti stratigrafici, come può accadere all’interno di una colata, ma intere successioni di terreni. I fianchi delle paleo- valli agiscono quindi come barriere meccaniche di primo ordine che separano successioni a comportamento molto differente anche fino ai 50 m di profondità. In questo caso, il limite in superficie tra le microzone adiacenti potrebbe costituire un elemento critico di debolezza, lega- to al comportamento fortemente disomogeneo registrato ai suoi due lati. Queste considerazioni sono estendibili non solo a tutti i contatti a giacitura inclinata che, raggiungendo la superficie, separano successioni a diversa competenza, ma in generale andrebbero verificate lungo tutti i limiti tra microzone omogenee che, per definizione, separano aree che rispondono diversamen- te alle sollecitazioni di un evento sismico. Bibliografia Catalano S., Torrisi S., Ferlito C.; 2004: The relationship between Late Quaternary deformation and volcanism of Mt. Etna (eastern Sicily): new evidence from the sedimentary substratum in the Catania region, J. Volcanol. Geotherm. Res. , 132 , 311-334. Catalano S., Tortorici G.; 2010: La carta geologica del basso versante orientale del Monte Etna: nuovi vincoli per la ricostruzione del sottosuolo. In: AUTORI VARI. Microzonazione sismica del versante orientale dell’Etna. Studi di primo livello. p. 113-141, CATANIA:Le nove Muse Dolce M., Albarello D., Castellaro S., Castenetto S., Colombi A., Compagnoni M., Di Filippo M., Di Nezza M., Eva C., Foti S., Martini G., Naso G., Pergalani F., Santucci de Magistris F., Mugnozza Scarascia G., Silvestri F.; 2011: Contributi per l’aggiornamento degli “Indirizzi e Criteri per la Microzonazione Sismica” . Ingegneria Sismica XXVIII, n. 2. Supplemento alla rivista trimestrale. Gillot P.Y., Kieffer G., Romano R.; 1994: The evolution of Mount Etna in the light of potassium-argon dating. Acta Vulcanol. , 5 , 81-87. Gruppo di lavoro MS; 2008: Indirizzi e Criteri per la Microzonazione Sismica . 3° Vol. e DVD. Gruppo di lavoro MS; 2008: Indirizzi e Criteri per la Microzonazione Sismica, Glossario . EFFETTI DI SITO INDOTTI DA VALLI SEPOLTE NELLE AREE PERIFERICHE DEL MONTE ETNA: IL CASO DEL TERREMOTO DI SANTA VENERINA S. Catalano 1 , S. Imposa 1 , G. Tortorici 1 , A. Torrisi 2 , G. Romagnoli 1 , S. Grassi 1 1 Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali - Sezione di Scienze della Terra, Università di Catania 2 Regione Sicilia - Dipartimento Regionale di Protezione Civile - Servizio Regionale per la Provincia di Catania Introduzione. Studi di microzonazione sismica condotti in aree colpite da recenti eventi sismici offrono l’opportunità di poter confrontare i risultati ottenuti con lo scenario dei danni effettivamente causati dal terremoto. Tale opportunità è ancora più rilevante se riguarda aree vulcaniche, per le quali i modelli di risposta di sito generalmente risultano non immediatamente applicabili (Catalano et al. , 2013a). Nel caso del comune di Santa Venerina, nel basso versante orientale dell’Etna, i risultati degli studi di microzonazione di primo e secondo livello possono essere confrontati con la distribuzione dei danni censiti in seguito all’evento sismico del 28 ottobre 2002 (Autori Vari, 2010). L’area di maggior danneggiamento risulta concentrata in una fascia ristretta, allungata secondo la direzione di un ampio campo di fratture al suolo che si è sviluppato in occasione dell’evento. La coincidenza dei due fenomeni è stata interpretata come il risultato dell’attivazione di un segmento di circa 1 km di lunghezza della Faglia di Santa Venerina (Azzaro, 2004), intorno alla quale si sarebbe sviluppata l’area mesosismica dell’evento. Gli studi geologici condotti nell’area (Catalano et al. , 2013b) hanno rilevato l’impossibilità di collegare il campo di fratture al suolo ad una struttura radicata in profondità ed evidenziato che l’area mesosismica è, in effetti, concentrata all’interno dei terreni di riempimento di una valle sepolta, costituiti da una alternanza di depositi alluvionali e colate laviche, che attraversa l’abitato in direzione circa NO-SE. Gli stessi studi hanno evidenziato che i danni si riducono drasticamente laddove affiorano le successioni che costituiscono le dorsali spartiacque, che delimitano la valle sepolta. Questo caso di studio costituisce quindi una opportunità per poter investigare quali siano i parametri che influenzano la diversa 209 GNGTS 2013 S essione 2.2

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