GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale

Gran parte delle registrazioni effettuate in corrispondenza del centro storico sono risultate non utilizzabili in quanto non hanno raggiunto i requisiti minimi dettati dai criteri di classificazione definiti da Albarello e Castellaro (2011), malgrado siano state ripetute in periodi differenti e anche in orario notturno. In tutto il territorio del Comune di Rieti si osserva complessivamente un comportamento peculiare delle ampiezze spettrali della componente verticale del moto, con picchi elevati o con livelli superiori a quelli dei corrispondenti spettri delle componenti orizzontali a partire da frequenze di qualche hertz . In questa situazione, l’applicabilità del metodo HVSR alle misure di noise poteva essere dubbia, ma il contributo fornito dai dati registrati da una rete velocimetrica temporanea ha permesso di validarne i risultati. Infatti, nel periodo aprile-ottobre 2010 l’ENEA ha installato una rete velocimetrica temporanea finalizzata alla registrazione di eventi weak motion nel centro storico di Rieti e in corrispondenza delle principali situazioni litologiche presenti nel territorio comunale (Scarascia Mugnozza et al ., 2011). La rete (Fig. 2) era composta da quattro stazioni Kinemetrics, ciascuna equipaggiata con un acquisitore digitale K2, una terna di velocimetri SS1 con frequenza propria di circa 1Hz orientati in direzione NS, WE, UP e un’antenna GPS per la temporizzazione assoluta. In Fig. 2 sono mostrati anche i rapporti spettrali medi alla stazione di riferimento, ottenuti dalla elaborazione di un centinaio di eventi registrati (magnitudo 1.1-4.0). Un aspetto particolarmente significativo della interpretazione delle misure di rumore ambientale è emerso dall’analisi delle singole componenti spettrali del moto, oltre che dei rapporti H/V (Fig. 3). Questa analisi ha permesso di evidenziare alcuni comportamenti “ricorrenti”, vale a dire: 1. un marcato picco dello spettro verticale intorno a 3 Hz e assenza di picchi a bassa frequenza negli spettri orizzontali (Fig. 3A) in corrispondenza delle aree di affioramento del travertino detritico; 2. uno spettro verticale che non mostra picchi significativi a bassa frequenza, ma presenta un’ampiezza crescente con la frequenza e supera gli spettri orizzontali intorno a 7-8 Hz (Fig. 3B) nelle aree di affioramento del travertino litoide; 3. un marcato picco degli spettri orizzontali intorno a 2 Hz e dello spettro verticale intorno a 3 Hz (Fig. 3C) nelle aree con i depositi alluvionali. Questa osservazione ha contribuito alla definizione dei limiti delle MOPS individuate, in particolare nel settore settentrionale del centro storico di Rieti. Conclusioni. Attraverso il finanziamento congiunto del Dipartimento di Protezione Civile (OPCM 3907/10), della Regione Lazio (DGR 545/10) e del Comune di Rieti è stato realizzato lo studio di Livello 1 di Microzonazione Sismica del territorio comunale di Rieti. Dalla lettura e rielaborazione dei dati geognostici e geofisici pregressi e dall’esecuzioni di indagini geofisiche ex-novo sì sono potuti identificare diversi assetti geologici del terreno rappresentativi della complessità del contesto geologico locale. Tra i risultati di questo studio si evidenzia l’alta percentuale di microzone suscettibili di amplificazione sismica, circa il 66% del territorio, che rappresenta l’estrema variabilità dei depositi presenti nella conca intra-montana reatina e le caratteristiche peculiari delle ampiezze spettrali del rumore ambientale, in particolare un elevato picco dello spettro verticale a circa 3 Hz in corrispondenza dei depositi alluvionali e un differente comportamento dello spettro verticale ottenuto rispettivamente su travertino litoide e travertino detritico. Tali particolarità hanno contribuito alla ricostruzione del modello di sottosuolo e alla distinzione delle microzone omogenee nell’area di studio. Ringraziamenti. Si ringrazia l’Amministrazione Comunale di Rieti e i Liberi Professionisti che messo mettendo cor- tesemente a disposizione le indagini e gli studi pregressi hanno permesso la predisposizione dello studio di Microzona- zione Sismica di Livello 1. 219 GNGTS 2013 S essione 2.2

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