GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale

2) Per individuare la sequenza sia nello spazio che nel tempo: 1. calcoliamo la dimensione dell’area coinvolta mediante la (Utsu, 1969): log 10 L = 0.5 · M s – 1.8 con L lunghezza del segmento di faglia che ha subito la fratturazione ed M S magnitudo dell’evento sismico responsabile di ciò; 2. acquisiamo i dati contenuti in un riquadro di lato 3L, con centro nell’epicentro della mainshock; 3. consideriamo un periodo di tempo pari ad un anno a partire dall’accadimento della mainshock; 4. calcoliamo il “baricentro” della sequenza, considerando solo i dati relativi ai primi 10 giorni, che sono rappresentativi dal punto di vista della completezza, perché la maggior parte delle repliche avviene proprio in questo periodo; dove Lat i è la latitudine e Lon i la longitudine dell’epicentro dell’i-esima replica ed n è il numero di repliche con magnitudo M ≥ 4.0. Il termine “baricentro” non deve essere inteso nel senso fisico della parola, ma come un punto geometrico dato dalla media aritmetica delle latitudini e longitudini di tutti i terremoti della sequenza nei primi 10 giorni. In questo lavoro vengono analizzate 1749 repliche. Per questa scossa si è determinata una lunghezza di faglia L pari a 397.44 km. Si è poi passati alla determinazione della magnitudo di completezza M c , mediante la figura fornita dal programma (Fig. 2). Nella nostra ricerca del valore della magnitudo di completezza M c scegliamo il primo valore fuori dalla linea rossa, valore indicato dalla freccia nel grafico della Fig. 2., in questo caso pari a 4.2. Pertanto tutti gli eventi con M < 4.2, considerati non completi, vengono esclusi dall’indagine. Verifica del metodo sul terremoto del Cile. Nella Fig. 3 sono analizzate, fra tutte le possibili repliche con M>5.5, solo quelle con M>6.0 e M>6.5. Dalla Fig. 3a si evince come la sequenza decade inizialmente in maniera molto veloce, con dei picchi nel 13°, il 35°, 138°, 310°, 350° giorno, date in cui si registrano forti scosse, tutte con magnitudo superiore a 5.5. In Fig. 3b viene riportato l’andamento del Delta/Sigma delle repliche con M > 6 dopo il decimo giorno fino a conclusione della sequenza stessa, indicando i giorni in cui questo parametro supera il valore 2.5. Da notare come le anomalie Δ / σ > 2.5 si presentino, ad eccezione di quella del 34° giorno (1 aprile 2010), sempre entro e non oltre dieci giorni prima di forti scosse ( M > 6). Dai grafici 3b e 3c si vede come i picchi Δ / σ > 2.5 siano dei precursori, infatti: 1. Il precursore del 12° giorno (10 marzo 2010) e quello del 13° (11 marzo 2010) precedono le due repliche, una con M=6.9 e l’altra con M=7.0 avvenute entrambe il 13° giorno (11 marzo 2010); 2. Il precursore del 13° giorno (11 marzo 2010) anticipa le repliche una con M = 6.2 del 17° giorno (15 marzo 2010) l’altra con M=6.7 del 18° giorno. Nel grafico 3b si ha una anomalia Delta/Sigma il 34° giorno, non seguita da eventi con M>6 nei 10 giorni successivi; questo precursore registra nello stesso arco temporale, scosse con 5.5<M<6.0 37 GNGTS 2013 S essione 1.1

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