GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale
• Ad ogni livello di approfondimento sarà necessario rivalutare la complessità geologico tecnica dell’area di studio. • Successivamente allo studio di livello 1, potranno essere prodotti degli elaborati car- tografici di livello 2 o 3 che contengano, rispettivamente, aree con approfondimenti di livello superiore (modellazioni numeriche) o inferiore (metodi semplificati). • Le instabilità cosismiche devono essere quantificate nel livello 3 di approfondimento. Riconoscimenti. Si ringraziano Sergio Castenetto e i colleghi Edoardo Peronace, Bruno Quadrio e Veronica Scionti per aver fornito spunti interessanti e utili osservazioni. Bibliografia AGI; 2005: Linea guida. Aspetti geotecnici della progettazione in zona sismica . Patron Editore, Bologna. Castenetto S., Naso G., Coltella M., Imprescia P., Moscatelli M., Pagliaroli A., Peronace E., Scionti V.; 2013: La carta geologico tecnica per gli studi di microzonazione sismica . In questo volume. Colombi A., Compagnoni M., Pergalani F.; 2011: Risposta sismica locale: la MS come strumento discriminante per l’utilizzo di approcci semplificati o di specifiche analisi . In “Contributi per l’aggiornamento degli Indirizzi e Criteri per la microzonazione sismica”, Ingegneria sismica, Anno XXVIII, 2. Gruppo di lavoro MS; 2008: Indirizzi e Criteri per la Microzonazione Sismica . Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Dipartimento della protezione civile, Roma, 3 vol. e DVD. NTC; 2008: Norme Tecniche per le Costruzioni - DM 14 gennaio 2008 . Gazzetta Ufficiale, n. 29 del 4 febbraio 2008, Supplemento Ordinario n. 30, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma (www.cslp.it ). Scionti V., Gruppo di lavoro MS; 2013: Proposte di integrazione degli ICMS (2008): le instabilità cosismiche negli studi di microzonazione sismica . In questo volume. STUDIO SISMOLOGICO PER LA CARATTERIZZAZIONE DELLA RISPOSTA SISMICA DI SITO AI FINI DELLA MICROZONAZIONE SISMICA DI ALCUNI COMUNI DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA G. Laurenzano 1 , E. Priolo 1 , C. Barnaba 1 , M.R. Gallipoli 2 , P. Klin 1 , L. Martelli 3 , M. Mucciarelli 1 , M. Romanelli 1 1 OGS (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale), Centro di Ricerche Sismologiche, Trieste e Udine 2 Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale, Tito Scalo (PZ) 3 Regione Emilia-Romagna, Servizio geologico, sismico e dei suoli, Bologna Introduzione. Sono qui presentati i risultati ottenuti nell’ambito di uno studio geofisico- sismologico per la caratterizzazione della risposta sismica di sito di alcune località della Regione Emilia Romagna colpite dalla sequenza sismica del maggio 2012. La risposta sismica di sito è stata stimata attraverso l’integrazione di modelli teorici risolti numericamente e di dati sperimentali di terremoti registrati da un insieme di stazioni sismiche. Il lavoro fa parte di uno studio più ampio finalizzato alla microzonazione sismica dell’area epicentrale del terremoto ML=5.9 del 20 maggio 2012 (Gruppo di lavoro MS Emilia, 2012). Una delle maggiori difficoltà da superare con l’approccio sperimentale è quella della mancanza di siti di riferimento su roccia (classe A). Infatti, non solo per l’area di pianura ma anche per quella collinare appenninica non sono reperibili siti sufficientemente vicini alle stazioni di registrazione che possano fungere da riferimento con registrazioni rappresentative dell’input sismico su roccia. Questo è uno dei motivi per cui si è reso necessario l’uso di modelli numerici, i quali sono stati utilizzati per calcolare sismogrammi sintetici relativi a una serie di eventi sia presso i siti investigati, sia presso un “sito virtuale di classe A” che rappresentasse al meglio le caratteristiche dei siti rocciosi della catena appenninica emiliana. Calcolando le funzioni di trasferimento tra i siti studiati e il sito virtuale su roccia, è stato possibile convertire le registrazioni disponibili a registrazioni corrispondenti a un sito virtuale di riferimento con suolo di classe A. Queste sono state poi utilizzate per calcolare le risposte dei siti investigati sperimentalmente tramite il metodo dell’inversione Generalizzata GIT (Andrews, 1986) e, 247 GNGTS 2013 S essione 2.2
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