GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale
in input. Queste sono, a nostro parere, le quantità più importanti per la valutazione della risposta sismica locale. Infatti, queste amplificazioni possono essere confrontate direttamente con le amplificazioni dedotte dagli spettri di normativa per le differenti classi di suolo. La Fig. 3, a sinistra mostra, come esempio, le amplificazioni di risposta spettrale stimate per il sito di Casaglia. L’amplificazione è consistente con quella di un suolo di classe C, tuttavia si riconosce un moderato picco di amplificazione a periodo 0.45 s (2.2 Hz) che raggiunge un fattore 3. È interessante confrontare le curve di amplificazione spettrale stimate attraverso le due diverse strade seguite in questo studio, ovvero l’approccio basato sull’uso di registrazioni di terremoti (metodo GIT) e quello basato sulla pura modellazione numerica. Questo secondo caso è mostrato in Fig. 3, a destra. Ricordiamo che la differenza tra i due approcci sta non solo nel come sono state calcolate le curve di amplificazione di Fourier ma anche nei sismogrammi usati come input. Nel primo caso questi sono costituiti da vere registrazioni la cui media definisce l’azione sismica di riferimento; nel secondo caso si sono considerati un insieme di sismogrammi sintetici che riproducono alcuni eventi effettivamente avvenuti, ma che non rappresentano nel loro complesso un livello di input sismico necessariamente consistente con il livello di pericolosità sismica atteso per l’area. Confrontando le due figure si riconosce che le stime ottenute su base numerica predicono un’amplificazione maggiore ai lunghi periodi. Per il resto le curve sono molto coerenti tra loro. Nell’immediato sono in fase di revisione alcuni aspetti dello studio tra i quali un ulteriore controllo di qualità dei dati sperimentali e un ulteriore aggiornamento del modello strutturale utilizzato per Casaglia al fine di ridurre le discrepanze osservate in alcuni casi. Un commento generale è che le stime effettuate in questo studio sia per via sperimentale sia per via teorica non tengono in considerazione fenomeni dissipativi/isteretici del suolo. Rispetto a quanto è lecito attendersi per moti forti del suolo, queste curve tendono a sovrastimare l’amplificazione nella banda dei periodi corti (orientativamente minori di 1 s) e sottostimare quella nei periodi lunghi (maggiori di 1 s). Conclusioni. Sono stati presentati i risultati ottenuti nell’ambito dello studio geofisico- sismologico per la caratterizzazione della risposta sismica di sito di alcune località della Regione Emilia Romagna colpite dalla sequenza sismica del maggio 2012, per finalità di microzonazione sismica. La risposta sismica di sito è stata stimata attraverso l’integrazione di modelli teorici risolti numericamente e di dati sperimentali di terremoti registrati da un insieme di stazioni sismiche. Lo studio ha costruito e risolto i modelli locali per i siti di Mirandola e Casaglia e ha introdotto un modello rappresentativo di un sito di riferimento virtuale in classe A per l’area emiliana. Per calcolare la risposta di sito sono state usate registrazioni di terremoti registrati da un insieme di stazioni installate nell’area. Attraverso coppie di registrazioni superficie/pozzo disponibili per il sito di Casaglia, è stata costruita la funzione interferometrica sperimentale per il sensore in profondità. Dall’altra parte, con le modellazioni numeriche sono state calcolate l’amplificazione spettrale per i due siti di Casaglia e di Mirandola e le funzioni di trasferimento tra ricevitori in profondità e in superficie (funzioni interferometriche) e ricevitori in superficie tra i siti studiati e il sito virtuale in classe A. Sono state poi calcolate le funzioni di trasferimento che permettono di convertire le registrazioni su suolo in registrazioni su sito di riferimento virtuale con suolo in classe A, sono state calcolate le risposte di sito dalle registrazioni di terremoti con il metodo GIT, gli spettri di risposta specifici di sito e le curve di amplificazione spettrale di risposta, elementi questi ultimi di diretto utilizzo per la microzonazione sismica. La peculiarità di questo studio sta nel fatto che esso combina l’utilizzo di dati sperimentali con modelli numerici, non solo per estendere e generalizzare il più possibile la portata dei risultati, ma anche per operare un controllo incrociato tra dati sperimentali e speculazioni teoriche in alcuni passaggi chiave. 252 GNGTS 2013 S essione 2.2
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