GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale

Sono di livello α le misure, le cui curve HV(f) non presentano deriva a basse frequenze, per le quali l’ispezione visuale delle ampiezze spettrali consente l’identificazione di un intervallo di frequenze di larghezza pari ad 1 Hz all’interno del quale si possa ragionevolmente confidare che sia contenuta la frequenza, f 0 , corrispondente al picco principale della curva HV(f) ; parimenti, sono di tale livello le misure per le quali l’ispezione visuale delle ampiezze spettrali consente di stabilire, con ragionevole confidenza, l’assenza di picchi e quindi la piattezza della curva HV(f) . Sono di livello β le misure, le cui curve HV(f) non presentano deriva a basse frequenze, per le quali l’ispezione visuale delle ampiezze spettrali, pur suggerendo la presenza d’un picco, lo identifica in modo più labile, sia nel senso di lasciare spazio a dubbi sulla sua esistenza, sia in quello di doverlo confinare in un intervallo la cui larghezza sia superiore ad 1 Hz; parimenti, sono di tale livello le misure per le quali l’ispezione visuale delle ampiezze spettrali suggerisce, pur lasciando spazio a dubbi, l’assenza di picchi e quindi la piattezza della curva HV(f) . Sono, infine, di livello γ le misure le cui curve HV(f) presentano deriva a basse frequenze oppure le cui ampiezze spettrali siano così disturbate o comunque caratterizzate da andamenti difficilmente intelligibili, da non poter trovar posto in alcuno dei due precedenti livelli. Le misure di livello α vengono quindi assunte come “riferimenti”: si stabilisce che il picco di risonanza principale del terreno nel sito di misura, f r , sia localizzato nell’intervallo di frequenze individuato. Le misure di livello β forniscono tale indicazione con un grado d’incertezza maggiore ed hanno principalmente lo scopo di confermare ed estendere spazialmente le frequenze determinate dalle misure α. Le misure di livello γ sono, invece, scartate. Delle 168 misure disponibili, tutte, come detto, di classe C, 42 (cioè solo il 25%) sono risultate di livello α, 64 (il 38%) di livello β e 62 (ben il 37%) di livello γ. La Tab. 1 mostra un estratto dei risultati così ottenuti: ad ogni misura è associato il livello e, se questo è α o β, l’intervallo in cui è stimata ricadere f 0 . Le stime delle frequenze di risonanza del terreno, f r , non sono quindi ottenibili, in questo contesto, come valori puntuali, bensì sono date da tali intervalli. Conseguentemente, la mappa delle frequenze naturali del terreno è qui data come mappa dei possibili intervalli delle frequenze di risonanza, un estratto della quale è mostrato in Fig. 3. I punti corrispondenti alle misure di livello α sono contrassegnati da un colore che rappresenta l’intervallo di 1 Hz in cui si stima ricadere f r . In modo analogo, sono marcati i punti corrispondenti alle misure di livello β il cui intervallo ha ampiezza di 1 Hz, mentre i punti corrispondenti alle restanti misure di questo livello di qualità sono contrassegnati con colori rappresentanti intervalli cumulativi di frequenza. I due livelli sono distinti da simboli diversi, come indicato nella legenda mostrata in Fig. 3. Com’è ovvio, vi sono sovrapposizioni fra gli intervalli relativi alle possibili frequenze di risonanza. Tab. 1 – Estratto della tabella delle misure H/V con il relativo livello e l’intervallo in cui è stimata ricadere la frequenza del picco principale (f0) ; con “piatta” s’intende una misura priva di picco. misura livello f 0 (Hz) misura livello f 0 (Hz) misura livello f 0 (Hz) E12 α [2,5;3,5] I15 β [2;4] I13 γ S54 α piatta HV_A3 β [1,5;5] I14 γ HV_A1 α [1,5;2,5] S16 β [2;3] I21 γ Curve di dispersione. Le informazioni sulle velocità delle onde S fornite da alcune prove in foro di tipo down-hole sono state integrate da curve di dispersione effettive delle onde di Rayleigh ottenute dall’analisi, col metodo ESAC (Okada, 2003), delle acquisizioni eseguite con 6 antenne sismiche costituite da geofoni verticali. Queste indagini sono state localizzate 258 GNGTS 2013 S essione 2.2

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