GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale
costruzione-ricostruzione di edifici ordinari (0,1s<T<1s) si è ritenuto corretto assimilare il modello geologico del sottosuolo ad un modello fisico 1D. Analisi di risposta sismica locale 1D effettuate in vari siti (Facciorusso et al. , 2012; Laurenzano et al. , 2013) hanno fornito valori dei fattori di amplificazione in accordo con quelli che si ottengono utilizzando gli abachi regionali (DAL 112/2007); pertanto, considerati i tempi e le risorse disponibili, si è proceduto alla stima dell’amplificazione tramite le procedure semplificate previste dagli indirizzi regionali (secondo livello di approfondimento; cfr DAL 112/2007, Allegato 2). Tali indirizzi, per la stima dell’amplificazione in aree di pianura, prevedono abachi diversi a seconda della stratigrafia e della profondità del bedrock (maggiore o minore di 100 m) che forniscono valori in termini di PGA (FA PGA ) e in termini di Intensità di Housner per intervalli di periodo T compresi tra 0,1 s e 0,5 s (FA 0,1-0,5S ) e tra 0,5s e 1 s (FA 0,5-1S ). Uno dei primi obiettivi è stato pertanto definire la stratigrafia e individuare le aree in cui il substrato è a profondità maggiori o minori di 100 m. Sfruttando la relazione che lega le frequenze fondamentali desunte da analisi di sismica passiva con la velocità delle onde di taglio (Vs) e la profondità del contrasto di impedenza, nota la Vs grazie alle prove geofisiche effettuate, è stato possibile stimare, in vari siti, la profondità del tetto del bedrock , inteso come superficie di forte contrasto di impedenza. Dalle prove geofisiche (15 DH fino a 30-50 m, 110 SCPTu, 3 CH di cui 2 fino a profondità maggiori di 100 m e 23 array) risulta ovunque V s,30 < 225 m e Vs dei primi 100 m in media dell’ordine di 300- 350 m. Fig. 1 – Sezione geologica (esagerazione verticale x 12,5) attraverso la pianura modenese, da Cavezzo (MO) a Poggio Rusco (MN), con indicazione del tetto del bedrock sismico. 263 GNGTS 2013 S essione 2.2
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=