GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale

Le misure di sismica passiva effettuate hanno evidenziato quasi ovunque f 0 comprese tra 0,8 e 1,1 Hz; quindi, per la finalità di cui sopra, sono stati considerati significativi quei siti in cui i rapporti H/V mostrano picchi di ampiezza maggiore di 2,5 in corrispondenza di f 0 ≥1 Hz. Le numerose informazioni stratigrafiche disponibili (log da sondaggi, sezioni geologiche, mappe delle principali discontinuità stratigrafiche plio-quaternarie, …) hanno permesso di associare i contrasti di impedenza individuati con discontinuità lito-stratigrafiche note. È stato così possibile riconoscere che il maggiore contrasto di impedenza si ha in genere tra la base del sintema emiliano-romagnolo superiore (AES), datata tra 350.000 e 450.000 anni, e la base del subsintema AES6, datata circa 230.000-250.000 anni (RER e ENI-Agip, 1998); tali superfici, la cui profondità nell’area d’interesse varia tra 75 m e 150 m dal piano campagna, sono spesso molto ravvicinate, talora addirittura coincidenti, in corrispondenza di alti strutturali (Fig. 1). Utilizzando le mappe delle isobate basali di AES e AES6 sono state così distinte le zone A1, aree in cui il bedrock è a profondità sicuramente maggiore di 100 m, e A2, aree in cui il bedrock è a profondità circa uguale o minore di 100 m (Fig. 2). Utilizzando il parametro V s,30, come richiesto dalle procedure semplificate per la stima dell’amplificazione in aree di pianura dell’Emilia-Romagna (DAL 112/2007, Allegato 2, v. abachi Pianura 1 e Pianura 2), tenuto conto che tutte le prove effettuate indicano V s,30 < 225 m/s, per le zone A1 e A2 sono stati stimati i seguenti fattori di amplificazione: • zona A1: FA PGA = 1,5; FA 0,1-0,5S = 1,8; FA 0,5-1S = 2,5; • zona A2: FA PGA = 1,7; FA 0,1-0,5S = 1,9; FA 0,5-1S = 2,6. Fig. 2 – Mappa della profondità indicativa del bedrock sismico e dei fattori di amplificazione (analisi di secondo livello). 264 GNGTS 2013 S essione 2.2

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