GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale
gli eventuali massimi di tali curve, gli spettri medi di ampiezza delle tre componenti spaziali utilizzati per i rapporti sono stati lisciati con una finestra mobile triangolare di estensione pari al 5% della finestra centrale. Tenendo conto che il dispositivo di acquisizione è stato sempre orientato verso N, le due componenti spaziali orizzontali misurate hanno sempre direzione N-S ed E-O. Per ogni sito analizzato, osservando in particolare le due curve SSR ottenute dai rapporti spettrali di tali componenti nella banda di frequenze 1-10 Hz, è stato possibile appurare: • la presenza, nella maggior parte dei casi, di un massimo compreso nell’intervallo di frequenze 2-4 Hz di ampiezza compresa tra 1.5 e 4.5; • che, nei tratti dove l’argine risulta orientato in direzione N-S ed E-O, le due curve non sono caratterizzate da marcate differenze, né per quanto riguarda la frequenza di picco, né per quanto riguarda l’andamento. Alla luce di quest’ultima caratteristica e considerando la geometria dell’argine, vincolata lungo una direzione e maggiormente libera di oscillare lungo l’altra, è ragionevole ipotizzare che i massimi individuati dalle analisi SSR non rappresentano in realtà l’effetto della geo- metria dell’argine: se così fosse, la curva SSR riferita al rapporto spettrale delle componenti orizzontali parallele alla direzione della struttura dovrebbe mostrare delle evidenti diversità, soprattutto nei valori di frequenza dei massimi, rispetto a quella ottenuta dal rapporto spettrale delle componenti perpendicolari alla direzione della struttura. È molto probabile, quindi, che i picchi di frequenza individuati nell’intervallo 2-4 Hz siano connessi con delle variazioni sismostratigrafiche più o meno significative tra i depositi sottostanti l’argine e i depositi sotto- stanti il sito scelto come riferimento per i rapporti SSR (alla base dell’argine). Sulla base di queste osservazioni, quindi, è stato ritenuto opportuno esaminare soltanto una parte della curva SSR, senza tener conto delle limitate differenze tra le curve ottenute dai rapporti spettrali delle componenti orizzontali aventi direzione E-O e quelle riferite alle componenti orizzontali con direzione N-S. In particolare, prendendo in considerazione i valori delle velocità delle onde di taglio dei materiali caratterizzanti l’argine (200-400 m/s) evidenziati dalle prove down-hole realizzate sul rilevato dalla Regione Emilia Romagna e le dimensioni della struttura (sulla direzione di massima variazione topografica), è stata scelta come rappresentativa della struttura presa in considerazione la banda di frequenze compresa tra 10 e 30 Hz. Osservando quindi le curve SSR ottenute dai rapporti spettrali delle componenti orizzontali in questo intervallo di frequenze è stato possibile individuare tre tipi di comportamenti (Fig. 2): • le curve presentano un massimo o un andamento complessivo di ampiezza >2 ( classe A ); • l’andamento complessivo delle curve è caratterizzato da un’ampiezza compresa tra 0.5 e 2 ( classe B ); • le curve presentano un minimo localizzato o un andamento complessivo di ampiezza <0.5 ( classe C ). Appurato che le differenze evidenziate da queste tre tipologie di SSR non sono legate ad elevati contrasti di velocità delle onde di taglio tra i materiali costituenti l’argine e quelli sotto- stanti (come dimostrano sia i down-hole sopra citati sia i risultati delle misure HVSR condotte sulla struttura), è stato ritenuto opportuno svolgere delle simulazioni dirette per comprende- re meglio quali sono i parametri che entrano maggiormente in gioco nella determinazione dell’andamento di tali curve nell’intervallo di frequenza 10-30 Hz. In particolare è stato utiliz- zato un programma di simulazione basato sulla generazione di onde superficiali che segue il modello teorico esposto nell’articolo di Lunedei e Albarello (2009). Con lo scopo di avere ulteriori vincoli per la simulazione, sono stati presi in considerazio- ne gli andamenti, nella banda di frequenze di interesse, delle curve HVSR delle acquisizioni condotte sull’argine e alla sua base, confrontandoli tra di loro. É possibile così individuare tre ulteriori tipologie di comportamento, riscontrabili in ognuna delle tre classi identificate (Fig. 2): 289 GNGTS 2013 S essione 2.2
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