GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale
in marcato disaccordo con le loro prossime vicine. Da questa operazione è emerso come le differenze fra le varie aree siano attribuibili non tanto alla tipologia di depositi superficiali e formazioni (in particolare al rapporto esistente fra Calcareus Tufa , Sabbie di San Vivaldo e Argille Azzurre), quanto allo spessore di questi al di sopra della Breccia di Grotti. Il risultato è la carta riportata in Fig. 1, che rappresenta la distribuzione delle frequenze di risonanza nell’area di studio e dalla quale appare evidente un andamento assai regolare: partendo da sud-ovest, dove affiora la Breccia di Grotti, si osservano curve H/V “piatte” (nessuna risonanza); spostandosi poi verso il centro storico ed a nord-est, si notano frequenze di risonanza che, da alte (punti rossi), diventano sempre più basse (punti viola), il che suggerisce un approfondimento della formazione della Breccia di Grotti al di sotto del centro storico, posto su terreni aventi frequenze di risonanza medio-basse. Valutazioni più precise sugli spessori delle formazioni sopra l’interfaccia risonante si ottengono dall’esame delle curve di dispersione effettive delle onde di Rayleigh, ottenute dall’elaborazione delle acquisizioni delle antenne sismiche, che forniscono una preliminare indicazione delle velocità delle onde S nelle unità litologiche affioranti, poiché le velocità di propagazione delle onde di Rayleigh sono assai prossime a quelle delle onde S e le velocità V R misurate corrispondono grossolanamente alle velocità medie fino ad una profondità che diminuisce all’aumentare della frequenza corrispondente. L’unica di tali curve marcatamente diversa dalle altre è quella generata dall’antenna approntata sull’affioramento della Breccia di Grotti, indicante velocità delle onde S sicuramente maggiori di 800 m/s, che consentono così di poter considerare, secondo la normativa, questa formazione come il substrato sismico. Per quanto riguarda le altre litologie, l’interpretazione qualitativa delle curve di dispersione effettive suggerisce che le velocità delle onde S negli strati più superficiali non superino i 400 m/s, valore compatibile con quelli delle summenzionate prove in foro. Si osserva anche che le due misure svolte sui Calcareus Tufa si distinguono per una velocità maggiore delle onde di Rayleigh alle alte frequenze, convergendo invece verso le altre, effettuate sui terreni pliocenici, a frequenze più basse: in accordo con il modello geologico, ciò può essere interpretato come l’effetto di una copertura più rigida (e quindi più “veloce”), quale i calcari (sia pure intervallati da sabbie e limi), affioranti in diverse parti del centro storico, posta al di sopra delle stesse unità litologiche affioranti sui terreni pliocenici. Per ricostruire i profili di velocità delle onde S, le curve di dispersione delle quattro antenne sismiche (è stata esclusa l’antenna effettuata sul substrato sismico) e quattro curve H/V di misure a stazione singola, effettuate in contemporanea con l’antenna sismica ed in sua prossimità, sono state invertite congiuntamente (cfr. Albarello et al., 2011), attraverso una procedura basata sul metodo degli algoritmi genetici (cfr. Picozzi e Albarello , 2007); naturalmente, per meglio vincolare l’inversione, sono state utilizzate le informazioni derivanti dalla conoscenza del modello geologico, insieme a quelle provenienti dalle due prove down- hole . Si è così arrivati a stimare l’andamento delle V S al di sotto dei quattro siti di misura considerati, tre dei quali situati all’interno del centro storico. I risultati ottenuti rappresentano una stima indiretta dell’andamento della velocità delle onde S con la profondità e sono soggetti ad un certo grado d’incertezza, sia per quanto riguarda le profondità, sia per quanto riguarda le velocità: il basamento sismico risulta essere caratterizzato da velocità delle onde S comprese tra 800 e 1600 m/s e, sotto al centro storico, si trova a profondità di circa 100-150 metri. Dai quattro profili di velocità, oltre che da quello ottenuto dalla prova in foro più profonda del progetto DOCUP, è stato ricostruito l’andamento della velocità media (equivalente), ‹V S ›, in profondità, secondo la relazione: (1) ove , con h i che rappresenta lo spessore dell’ i- esimo degli n strati, avente velocità V S,i . 302 GNGTS 2013 S essione 2.2
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