GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale
Area di pertinenza delle indagini (buffer). La classificazione secondo la complessità del contesto geologico viene utilizzata per definire la dimensione dell’intorno nel quale si ritiene siano estendibili i risultati dell’indagine (area di pertinenza). Dal punto di vista informatico, il sistema, per determinare l’area di pertinenza di una data indagine, definisce un buffer, ovvero un intorno dell’ubicazione dell’indagine, all’interno del quale si ritiene, con buona approssimazione che il dato possa essere estrapolato ed estendibile. Il buffer viene calcolato limitatamente al perimetro della microzona all’interno della quale si sta effettuando l’analisi e viene differenziato per aree stabili, aree stabili suscettibili di amplificazione ed aree instabili, oltre che a seconda della complessità del contesto geologico. I diversi raggi di buffer utilizzati sono riportati in Tab. 4. Tab. 4 – Raggi di buffer associati alle indagini differenziati per contesto geologico e tipo di microzona. Complessità del contesto geologico Zona stabile (m) Zona stabile suscettibile di amplificazione (m) Zona instabile (m) Non complesso 200 100 50 Complesso di tipo 1 160 80 40 Complesso di tipo 2 133.3 66.6 33.3 Non definito 133.3 66.6 33.3 Nel caso di contesto geologico “Non definito”, si assume il raggio inferiore per lo specifico tipo di microzona. Calcolo dell’Indice di distribuzione (Id x ). L’Indice di distribuzione (Id x ) valuta la distri- buzione delle indagini e dei buffer all’interno delle singole microzone in funzione: • della porzione della superficie della microzona non coperta delle indagini; si assume che la superficie coperta dai risultati delle indagini sia quella racchiusa all’interno delle aree di buffer costruiti nell’intorno di ciascuna indagine secondo i criteri descritti; • della distribuzione dell’area non coperta da indagini rispetto alle aree indagate in fun- zione della distanza tra aree indagate ed aree non indagate e dalla forma che la distri- buzione assume. Dato che l’indice deve tenere in contemporanea considerazione il grado di copertura della microzona e la distribuzione delle indagini al suo interno, è risultata immediatamente evidente l’impossibilità di adottare procedure di calcolo basate sulle tradizionali tecniche di analisi spaziale delle distribuzioni di punti ( “point pattern analysis”, “point density estimation” ) poiché restituiscono in generale un valore (anche normalizzato) che permette di valutare il grado di raggruppamento / dispersione di misure puntuali, che non è però direttamente significativo per poter valutare la idoneità della distribuzione rispetto agli obiettivi assunti per la valutazione. Il valore restituito è comunque fortemente influenzato dalla dimensione della regione che contiene le misure (in questo caso la microzona). Per ovviare a tale impossibilità si è adottato di costruire un indice la cui formulazione dà direttamente conto: • del rapporto tra l’area complessivamente coperta dalla indagini e la dimensione totale della microzona • della distribuzione delle aree non coperte rispetto alle aree indagate, dove tale distri- buzione è valutata in funzione della distanza che singole unità areali non coperte da indagini stabiliscono rispetto all’area indagata più prossima. 322 GNGTS 2013 S essione 2.2
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