GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale

Si doveva verificare, quindi, quale fosse il rapporto di capacità strutturale dell’edificio e la domanda da normativa. Il rapporto che ne deriva è il cosiddetto Indice di Rischio Strutturale che sta a significare il grado di allineamento della struttura con le nuove norme tecniche. Alla fine del processo di verifica delle due annualità, 1107 edifici sono stati verificati sismicamente; la Regione ha pubblicato una Delibera di Giunta con la graduatoria in base all’IR (DGR 220/11) e nella figura 1 si nota come le Scuole raggiungano quasi il 53% degli edifici. Quasi il 53% delle strutture verificate sono Scuole, seguite da Chiese (>13%), Infrastrutture (>12%) e Municipi (>10%). In termini di risultato strutturale, quindi, più del 50% degli edifici sottoposti a valutazioni sismiche presenta un rischio strutturale, mentre il 33,7% presenta un rischio medio e solo il 15,5% degli edifici è in linea con i codici tecnici reali. La scelta operata dalla Regione fu quella di focalizzare le verifiche preferibilmente e preliminarmente all’interno dei Comuni classificati in Zona Sismica 1 e 2. Il 20% delle verifiche sono state eseguite su strutture in Zona Sismica 1. Più del 66% delle strutture verificate si trovano in situazione pianeggiante o sub-pianeggiante, mentre soltanto il 13% in situazione di possibile forte amplificazione topografica (T3 o T4). Per quanto riguarda l’amplificazione di sito dovuta alla stratigrafia locale, più del 27% delle strutture poggiano su un suolo tipo A. Più del 57% si trova su suoli di tipo B o C. Meno del 10% si trovano in categoria di suolo D, la peggiore. Più del 9% si trova su suoli di tipo E. Quasi il 60% delle strutture verificate sismicamente sono in muratura e circa il 35% in cemento armato. Tutte le strutture sono state costruite prima del 1980, ma molte di queste addirittura prima del 1900. Il 61% presentano regolarità in pianta e in altezza. Il Programma prevedeva che il Professionista potesse scegliere il metodo di analisi (lineare o non lineare) per ottenere il dato di capacità della struttura da verificare. Circa il 48% ha scelto il metodo di analisi non lineare (la maggioranza ha eseguito la Push-Over) e più del 50% l’analisi lineare con preferenza per la Dinamica Modale. Facendo riferimento alla storia della zonazione sismica italiana e all’evoluzione delle Norme Tecniche dal 1908 ( Terremoto di Messina ) fino al 1984 ( prima vera zonazione sismica nazionale ), possiamo identificare tre anni fondamentali (Tabb. 3 e 4): • 1917, anno delle norme tecniche dopo il terremoto di Avezzano (parte dei Comuni Laziali furono classificati); • 1950, inizio della ricostruzione dopo la fine della seconda guerra mondiale; • 1976, anno dell’emanazione delle nuove Norme Tecniche (per allora). Tab. 3 – Percentuale strutture in muratura in relazione al valore di IR e all’anno di costruzione. prima 1917 1917-1950 1950-1976 dopo 1976 Alto Rischio (α ≤0.3) 68,9% 65,3% 49,4% 0,0% Medio Rischio (0.3< α <0.7) 26,1% 24,0% 32,7% 0,0% Basso Rischio (α ≥0.7) 5,0% 10,7% 17,9% 100,0% Fig. 2 – Risultato delle verifiche sismiche eseguite nella Regione Lazio. 365 GNGTS 2013 S essione 2.3

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