GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale

e “naturale” (83% Basilicata e 70,41% Calabria). Ma il dato più significativo è l’8% dei lucani e il 12,84% dei calabresi che hanno avallato la risposta secondo la quale il terremoto è un evento causato dall’uomo. Se a queste percentuali aggiungiamo quella del 25,68% in Calabria e del 10% in Basilicata di studenti i quali sono convinti che si tratta di un evento “i cui danni si possono limitare con la pianificazione ambientale”, allora urge una riflessione spontanea su questo tema. L’aumento del rischio derivante da un evento catastrofico, oltre all’incremento del verifi- carsi di disastri naturali, sembrerebbe inoltre essere sempre più riconducibile alla crescente perdita di sicurezza ecologica e al conseguente aumento di sensibilità dell’ecosistema umano nei confronti di tali eventi, rendendo così alcune aree più vulnerabili al rischio. Tale sensibilità si comporrebbe quindi di un maggior livello di vulnerabilità dovuto a fattori, spesso di origine antropica, che farebbero sì che in alcune aree del pianeta le condizioni al contorno, sia esse di natura umana, fisica, territoriale o produttiva, accrescerebbero la probabilità che l’evento naturale si trasformi in disastro (Tecco, 2011). Non è un caso, perciò, che ci sia una percentuale in crescita di studenti che considerano i fattori antropici come influenti sugli eventi catastro- fici. A Muro Lucano, cinque studenti su undici considerano la pianificazione ambientale e l’intervento umano come decisivi per limitare i danni dei terremoti. Dalle risposte fornite dagli undici alunni di una classe quinta della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo Statale “Joseph Stella” di Muro Lucano, emerge che solo cinque degli undici alunni hanno avvertito la scossa di terremoto di magnitudo 2 che è stata registrata sull’Appennino Lucano alle 3,16 del 25 febbraio 2013. I restanti sei alunni hanno citato nella risposta relativa all’esperienza vissuta durante un terremoto, il racconto dei genitori i quali hanno trasmesso ai figli la testimonianza dolorosa del terribile terremoto del 1980. Tutti gli alunni hanno partecipato alle prove di eva- cuazione per il rischio sismico. Otto su undici ritengono che la scuola sia sicura dal punto di vista del rischio sismico, perché è stata costruita con criteri antisismici. Invece, cinque studenti su undici hanno dichiarato di non sapere se la propria casa è sicura dal punto di vista del rischio sismico. Potrebbe essere un segnale di insicurezza confermato dalla paura di essere coinvolti nel crollo della casa, che costituisce la risposta più diffusa alla domanda sul pericolo più fre- quente in caso di terremoto. Quindi, in tal caso si tratterebbe di una differenza di percezione rispetto alla maggioranza degli studenti lucani del Pollino, i quali si sentono sicuri a casa ed insicuri a scuola. La maggior parte degli allievi percepisce il territorio come organizzato ed abitato. Solamente alcuni hanno in casa un kit d’emergenza da utilizzare nel caso in cui debbano lasciare immedia- tamente l’abitazione. Una grave lacuna informativa consiste nella mancata co- noscenza della zona sismica in cui si trova il Comune e dell’esistenza di un piano d’emergenza, pur essendo al cor- rente del fatto che è il Comune stesso a predisporre il Piano di emergenza. Gli studenti, inoltre, conoscono le aree d’attesa in caso di emergenza. Analizzando le mappe mentali degli studenti, nel 71% dei disegni dei luca- ni e nel 55% dei disegni dei calabresi vengono raffigurati degli omini sotto i banchi, a volte accompagnati da omini sotto gli architravi di una porta (Fig. 2). Alcune mappe si presentano sempli- ci ed approssimative ed altre sono più 379 GNGTS 2013 S essione 2.3

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=