GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale

positivi della risposta strutturale degli edifici per un evento sismico significativo e del sistema istituzionale. Le motivazioni sono state imputate anche alle attività di prevenzione e riduzione del rischio sismico avviate dalla Regione Toscana negli ultimi 30 anni con gli interventi di messa in sicurezza degli edifici pubblici rilevanti e strategici e del patrimonio edilizio privato. Le attività di indagine, valutazioni e messa in sicurezza avviate dalla Regione Toscana. In questi anni, numerose sono state le iniziative a scala territoriale e locale per meglio definire le caratteristiche dei sistemi insediativi in relazione alle conseguenze che un evento sismico potrebbe provocare. In particolare a partire dal: • 1984, con il programma di studi e ricerche “Progetto Terremoto in Garfagnana, Media Valle del Serchio e Lunigiana”; • 1986, con i finanziamenti della L. 730/86 che per la prima volta in Italia (resta tale fino al 2003) prevede interventi “controllati” di adeguamento sismico preventivo sugli edifici pubblici strategici (scuole, municipi, ospedali, ecc), secondo logiche di priorità di rischio sismico; • 1997, con la legge regionale n. 56 del 30 luglio “interventi sperimentali di riduzione del rischio sismico”, che prevede finanziamenti per le indagini sugli edifici in muratura e cemento armato, per le indagini di microzonazione sismica sui centri urbani, per le reti di monitoraggio sismico, per la informazione alla popolazione ed alla scuola e per la prima volta in Italia anche per contributi ai cittadini per la realizzazione di interventi “controllati” di miglioramento sismico di edifici residenziali; • 2001, con cospicue risorse economiche regionali previste dai Programmi Regionali di Azione Ambientale, che rifinanzia la LR 56/97 e della comunità europea (misura 2.8.3 del DOCUP 2000-2006) e consente di mettere a frutto le esperienze accumulate e di avviare in modo massiccio, indagini specifiche sugli edifici strategici pubblici, sui centri urbani e le aree produttive più significative, campagne di informazione alla popolazione ed alla scuola; attività che è tutt’ora in corso, ed è stata estesa progressivamente anche i tutti i comuni dell’area appenninica (Lunigiana, Mugello, Casentino, Valtiberina e Amiata) che si caratterizza come quella a maggior rischio sismico del territorio regionale. • 2004, con cospicue risorse statali del Ministero della Pubblica Istruzione, del Ministero delle Infrastrutture e del Dip.to della Protezione Civile Nazionale a cui si aggiungono anche quelle della comunità europea misura 2.5 del POR 2007-2013) per realizzare interventi preventivi di adeguamento sismico “controllato” per la messa in sicurezza degli edifici pubblici strategici, secondo logiche di priorità di vulnerabilità sismica, acquisite con le indagini sugli edifici dei programmi regionali VSM, VSCA e VEL avviati con la LR 56/1997 ed i PRAA. L’azione regionale è caratterizzata, quindi, non solo da indagini e studi ma anche da finanziamenti per la realizzazione di interventi di adeguamento sismico o miglioramento sismico su molti edifici pubblici strategici e su edifici residenziali utilizzando a tal fine prevalentemente risorse statali e comunitarie ma anche regionali su specifiche iniziative. Interventi che dovevano e devono rispondere a logiche diverse dalle tradizionali sia per gli aspetti tecnici, che per quelli economici per poter così avviare il necessario rinnovamento della “cultura tecnica”, spesso basata su tecniche sbagliate o inefficaci tali da comportare non solo uno spreco di risorse economiche ma anche da generare una illusoria e fraudolenta sicurezza sismica rispetto a quanto richiesto dal cittadino. Il Servizio Sismico Regionale, che ha avviato dal 1982 le iniziative è stato equiparato dal 1994 ad un ufficio del Genio Civile al fine di approvare i progetti relativi ai finanziamenti preventivi, non solo secondo la normativa tecnica antisismica ma soprattutto in relazione alle specifiche norme tecniche regionali emanate per la finalità degli interventi di prevenzione e in base alla LR sui controlli dell’attività edilizia, anche con criteri di controllo tecnico più 397 GNGTS 2013 S essione 2.3

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