GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale

indagini il 47% del territorio urbano insediato/insediabile, ma ricadente in comuni che tuttavia corrispondono soltanto al 38% della popolazione residente in provincia di Modena. Riconoscimenti. Per la rilettura urbanistica delle carte di MS e la redazione delle norme di piano ci si è avvalsi del confronto con L.Delmaschio e I.Campagnoli, Area LL.PP . Provincia di Modena, L.Martelli, Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli, Regione Emilia-Romagna. Bibliografia A.Manicardi a cura di; 2013: Carte delle sicurezze del territorio, la riduzione del rischio sismico - Microzonazione sismica, Provincia di Modena. G.P. Mazzetti, S. Gilli; 2013: Geological characters and structural seismic response of litho units between ridge Apennine foot hills: area of the Municipalities of Montese, Zocca, Guiglia, Marano s/P, Atti IX Forum Italiano di Scienze della Terra, Geoitalia, Pisa, B.Mengoli, A.Fraulini, C.Ugoletti; 2012: L’applicazione WebGIS Microzonazione Sismica sul portale cartografico della Provincia di Modena, Atti 16 a Conferenza Nazionale ASITA, Vicenza. A.Manicardi, M.Romani; 2009: La prevenzione del rischio sismico negli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, Atti 28° GNSTS, Trieste. L.Martelli, A.Manicardi; 2007: Prevenzione del rischio sismico: rappresentazione della pericolosità sismica locale per i piani territoriali provinciali, INU, Urbanistica,132, 95-101. STUDIO DELLA RISPOSTA DI SITO IN UN AREA DEL VERSANTE MERIDIONALE DEL MT. ETNA S. Imposa 1 , F. Fazio 2 , S. Grassi 1 , G. Rannisi 2 1 Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali – Sezione di Scienze della Terra – Università di Catania 2 Geodixi, Catania Introduzione. Il presente studio riporta i risultati preliminari relativi alla campagna d’indagini di misure geofisiche di sismica passiva speditive a stazione singola per la valutazione della risposta sismica di sito tramite l’acquisizione del tremore ambientale. Tale indagine è stata condotta nel periodo aprile-settembre 2013 mediante l’acquisizione di circa 160 registrazioni di noise costituenti 21 sezioni 2D “a contrasto d’impedenza” (o cosiddette “tromografiche”), effettuate allineando diverse stazioni singole HVSR in una configurazione ad array, in una limitata area del basso versante meridionale del vulcano Etna, più precisamente nel settore settentrionale del territorio comunale di Tremestieri Etneo ed in particolare nella frazione “Piano” (Fig. 1a,b). Quest’area è già stata oggetto, nell’ultimo decennio, di alcuni studi mirati ad individuare fenomeni amplificativi lungo una fascia di “debolezza” tettonica, testimoniata dalla presenza di una faglia orientata NNW-SSE denominata “Faglia di Tremestieri” (Imposa et al. , 2004; Panzera et al. , 2010; Progetto Stessa, 2010). Lo scopo del presente lavoro, così come per gli studi succitati, è stato quello di mettere in evidenza l’assetto sismo-stratigrafico e tettonico del sottosuolo, in un’area prossima alla presenza di lineamenti strutturali e caratterizzata da amplificazioni di sito influenzate, non soltanto dai litotipi indagati ma “soggette” a fenomeni di direzionalità del moto di propagazione delle onde sismiche incanalate lungo zone d’intrappolamento dell’energia sismica (fault-guided) il cui effetto, evidenziato da una crescita della componente spettrale orizzontale, dovrebbe attenuarsi, teoricamente, a mano a mano che ci si allontana dalla struttura tettonica ad essa riconducibile. (Moretti et al. , 2012; Muscillo et al. , 2012; Pagliaroli et al. , 2012; Panzera et al. , 2012; Pischiutta et al. , 2012) La Faglia di Tremestieri, insieme alla “Faglia di Trecastagni” che si snoda ad ovest della zona esaminata, anch’essa con un trend direzionale NNO-SSE, costituisce un importante elemento strutturale del basso versante sud-orientale del vulcano; entrambi i sistemi di discontinuità presentano evidenti scarpate morfologiche talvolta obliterate dalla presenza di conetti eruttivi e colate laviche recenti e, secondo le più recenti indagini (Azzaro, 2010), queste fratture costituirebbero uno dei margini dell’ampia area instabile del fianco orientale dell’Etna, soggetta ad un continuo e lento scivolamento verso ESE. 409 GNGTS 2013 S essione 2.3

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