GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale
(rappresentate dalle Colate di Tremestieri e Gravina) e dal 122 a.C. sino al 1669 (UTF i3 ) (riferibili alle colate di San Giovanni la Punta e dei Monti Arsi di S. Maria, datate 1381) (Fig. 1a). Cenni sulla risposta sismica di sito. Risulta ormai comprovato come le condizioni locali sismo-stratigrafiche nonché morfologiche condizionino la risposta sismica di sito ed allo stesso tempo influenzino il comportamento delle strutture ivi presenti o da realizzare; infatti, a causa dei violenti e disastrosi eventi sismici che sono stati registrati nel corso degli ultimi decenni, è ormai evidente sempre più come le caratteristiche del sito in termini stratigrafici, morfologici e topografici, possano modificare l’azione sismica riducendo od esaltando localmente il moto sismico atteso in superficie (outcropping) rispetto a quello di riferimento su terreno rigido (bedrock) (Albarello e Castellaro, 2011; Castellaro, 2010; Castellaro et al. , 2009 a,b; Di Giulio et al. , 2009; Del Gaudio et al. , 2008). Ciò premesso, riconosciuta l’importanza degli effetti di sito, ai fini della stima della pericolosità sismica, un suolo vibra con maggiore ampiezza a specifiche frequenze (per l’appunto di risonanza) non solo quando è eccitato da un terremoto ma anche quando è eccitato da un tremore di qualsiasi origine, tanto che la misura delle frequenze di risonanza dei terreni diviene possibile ovunque ed in modo semplice. A tal proposito va rilevato, come lo studio del microtremore ambientale (noise), attraverso le prove di sismica passiva a stazione singola H/V (o HVSR), sia in grado di mettere in luce le frequenze alle quali il moto del terreno viene amplificato per risonanza stratigrafica; tale prova, comunemente nota con il termine H/V (rapporto tra le componenti spettrali orizzontali, H e verticale, V) fu applicata per la prima volta da Nogoshi e Igarashi (1970) e resa popolare da Nakamura (1989). Nella letteratura internazionale è ampiamente riconosciuto che le curve H/V ottenute dai microtremori indicano le frequenze di risonanza del sito così come è altrettanto riconosciuto che le ampiezze di detti rapporti spettrali H/V sono l’indicatore dell’amplificazione “minima” attesa al sito in caso di terremoto. Si ricorda che in un sistema stratificato semplice a due strati, caratterizzati da due diverse velocità (V1 e V2) e da due diverse densità (ρ1 e ρ2), la formula che lega la frequenza di risonanza “ f ” allo spessore “ H ” dello strato che risuona dipende dalla velocità delle onde di taglio nel mezzo nel modo seguente: (1) dove n indica l’ordine del modo di vibrare (fondamentale, primo superiore ecc.), Vs ed H rappresentano rispettivamente la velocità delle onde di taglio e lo spessore dello strato che risuona. Da ciò deriva che l’equazione 1 permette di comprende come la tecnica H/V possa fornire anche indicazioni di carattere stratigrafico dato che partendo da una misura di microtremore che fornisce f , nota la Vs delle coperture, si può infatti stimare la profondità dei riflettori sismici principali o viceversa; la prima applicazione in questo senso risale al 1999 ad opera di Ibs-von Seht e Wohlenberg, che ricostruirono la profondità del bedrock lungo il bacino del Reno in Germania a partire da misure di risonanza del sottosuolo. Metodologia utilizzata. Nello specifico, per la valutazione degli effetti di sito ci si è avvalsi delle misure del noise calcolando i rapporti spettrali fra la media delle componenti orizzontali e quella verticale del moto del suolo registrato, in ciascuna stazione di misura; tale tecnica, che rappresenta ormai una valida e speditiva procedura d’indagine per la stima del livello di amplificazione sismica e della frequenza fondamentale di sito (non dovendo peraltro necessariamente far ricorso a perforazioni, a stendimenti di cavi o ad energizzazioni esterne), ben si è adattata ai luoghi di studio. Per l’indagine sismica di tipo passivo a stazione singola, le misure di microtremore ambientale sono state effettuate mediante l’utilizzo di 4 tromografi digitali portatili serie Tromino (Micromed S.p.A.), equipaggiati con tre sensori elettrodinamici (velocimetri) 411 GNGTS 2013 S essione 2.3
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