GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale

- dove è possibile evidenziare la presenza di vari livelli sismo-stratigrafici corrispondenti ad altrettanti riflettori (Amorosi et al. , 2008) rappresentati da una diversità cromatica ed a cui è possibile associare una diversa “consistenza” ed un diverso comportamento meccanico degli strati. I dati necessari per la creazione di ciascuna sezione sono stati, ovviamente, la topografia del profilo, la distanza tra i punti di misura, la loro quota, la velocità delle onde S nello strato più superficiale ed un esponente che va da 0.2 a 0.35 in funzione della granulometria: 0.2 per terreni lenti, 0.3 per ghiaie; nello specifico, per la realizzazione delle sezioni raffigurate sono stati utilizzati i seguenti dati: Vs=100 m/s e coefficiente 0.25. È utile ricordare che le diverse sezioni tromografiche, grazie alle variazioni del rapporto H/V in funzione dei contrasti d’impedenza dei mezzi attraversati, hanno permesso di individuare possibili variazioni sismo- litologiche e distinguere le aree che sono sismo-litogicamente simili. Procedendo da est verso ovest in direzione della faglia di Tremestieri e analizzando le suindicate sezioni, risulta evidente una certa variazione sia della composizione che dello spessore dei depositi di copertura vulcanoclastica che ricoprono il “substrato”, facendo ipotizzare che gli effetti amplificativi accertati (valore max del rapporto H\V prossimo a 7, a una frequenza di circa 14 Hz registrato in corrispondenza della Sezione N), possano essere legati tanto alla natura litostratigrafica quanto alla presenza di discontinuità, anche sepolte, essendo stati riscontrati effetti direzionali particolarmente accentuati (Fig. 2e,f), man mano che ci si allontanava dall’evidente struttura tettonica, contrariamente a quanto ci si attendeva in considerazione di possibili fenomeni di attenuazione. Una volta accertata la significativa direzionalità del segnale ci si chiede quali potrebbero essere le implicazioni sulla pianificazione territoriale, sulla progettazione di edifici futuri e sulla messa in sicurezza di edifici ubicati nelle aree limitrofe? Ovviamente, considerati i dati di partenza, i risultati a cui si è giunti rappresentano una stima qualitativa dello spessore degli strati superficiali del settore analizzato. Riconoscimenti. Si ringrazia la Dr.ssa Castellaro dell’Università di Bologna per aver fornito il software “Tromino contouring”. Questo articolo é stato eseguito con il supporto finanziario dell’università di Catania (PRA n 20104001082, Responsabile Scientifico: Imposa S.). Bibliografia Albarello D., Castellaro S. 2011. Tecniche sismiche passive: indagini a stazione singola. Ingegneria Sismica Anno XXVIII, 32-49. Amorosi A., Castellaro S., Mulargia F. 2008. Single-Station Passive Seismic Stratigraphy: an inexpensive tool for quick subsurface investigations. Geoacta, 7, 29-39. Azzaro R. 2010. “Sismicita’ ed effetti dei terremoti nel versante orientale dell’etna” – Microzonazione sismica del versante orientale dell’Etna. Studi di primo livello, Regione Siciliana, Dipartimento della Protezione Civile - Le Nove Muse Editrice. Castellaro S., Mulargia F. 2009a. VS30 estimates using con-strained H/V measurements. Bulletin of the Seismological Society of America, 99, 761–773. Castellaro S., Mulargia F. 2009b. The effect of velocity inversions on H/V. Pure and Applied Geophysics, 166, 567–592. Castellaro S. 2010. H\V: un contributo oltre Vs30. Progetto Stessa, pag. 9-31. Catalano S., Tortorici G. 2010. “La Carta Geologica del Basso Versante Orientale dell’Etna: nuovi Vincoli Geologici e Geomorfologici per la ricostruzione del sottosuolo” - Microzonazione sismica del versante orientale dell’Etna. Studi di primo livello, Regione Siciliana, Dipartimento della Protezione Civile - Le Nove Muse Editrice. Del Gaudio V., Coccia S., Wasowski J., Gallipoli M.R., Mucciarelli M. 2008. Detection of directivity in seismic site response from microtremor spectral analysis. Natural Hazards and Earthquake System Science, 8, 751-762. Di Giulio G., Cara F., Rovelli A., Lombardo G., Rigano R. 2009. Evidences for strong directional resonances in intensely deformed zones of the Pernican fault, Mount Etna, Italy. Journal of Geophysical Research, 114, B10308, doi:10.1029/2009JB006393. Gresta S., Bella D., Musumeci C., Carveni P. 1997. Some efforts on active faulting processes (eartquakes and aseismic creep) acting on the eastern flank of Mt. Etna. Acta Vulcanologica, 9 (1), 1-8. Ibs-von Seht, J. Wohlenberg 1999. Microtremor measurements used to map thickness of soft sediments. Bulletin of the Seismological Society of America, Vol. 89 n.1, 250-259. Imposa S., Coco G., Corrao M. 2004. Site effects closet o structural lineaments in eastern Sicily (Italy). Engineering Geology, 72, 331-341. 415 GNGTS 2013 S essione 2.3

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