GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale
Moretti A., De Rose C., Caresta L. Ferrini G. 2012. Amplificazione e direzionalità del segnale sismico in prossimità della zona di faglia di Zizzoli-Arischia (L’Aquila). GNGTS 2012 sessione 2.2, 184-191. Muscillo S., Del Gaudio V., Wasowski J. 2012. Caratterizzazione della risposta sismica in aree di pendio soggette a frane: nuovi sviluppi ed applicazioni dell’analisi di rumore ambientale. GNGTS 2012 sessione 2.2, 191-199. Nakamura Y. 1989. A method for dynamic characteristics estimation of subsurface using microtremor on the ground surface. Quarterly Report of Railway Technical Research Institute. Rept., 30, 25–33. Nogoshi M., Igarashi T. 1970. On the propagation charactestics of the microtremors. Journal of the Seismological Society of Japan, 24, 24-40. Pagliaroli A., Avalle A., Galadini F., Falcucci E., Gori S., Scardia G., Giaccio B., Messina P., Sottili G., Galli P., Peronace E., Quadrio B., Simionato M. 2012. Valutazione sperimentale e numerica della risposta sismica di rilievi isolati: tre casi di studio in Abruzzo. GNGTS 2012 sessione 2.2, 199-206. Panzera F., Rigano S., Lombardo C. 2010. Effetti di sito in faglie, cavità e rilievi topografici. Progetto Stessa, Cap.2, 73- 121. Panzera F., Lombardo G., R. Rigano 2011. Evidence of topographic effects through the analysis of ambient noise measurements. Seismological Research, Letters, 82(3), 413-419. doi 10.1785/gssrl.82.3.413. Panzera F., Lombardo G., Monaco C., Di Stefano A., D’Amico S., Galea P. 2012. Site effects on fault zone: results from ambient noise measurements. GNGTS 2012, sessione 2.2, 214-220. Pischiutta M., Salvini F., Fletcher J., Rovelli A., Ben-zion Y. 2012. Horizontal polarization of ground motion in the Hayward fault zone at Fremont, California: dominant fault-high-angle polarization and fault-induced cracks. Geophysical Journal International, 188(3), 1255-1272. SESAME 2005. Guilines for the implementation of the H\V spectral ratio technique on ambient vibrations – European Research Project. Gestione del rischio sismico secondo un framework di Enterprise Risk Management P. Luraschi Milliman Introduzione. Perché il rischio sismico non viene di fatto gestito in Italia e ci si limita a valutare i danni conseguenti ad ogni evento? La risposta a questa domanda va cercata in una combinazione di considerazioni di carattere sismologico, ingegneristico, sociologico, politico, culturale etc… Da un punto di vista di risk management un evento sismico può essere inquadrato in quella famiglia di fenomeni che si prestano a valutazioni predittive sufficientemente robuste nel medio-lungo periodo ma le cui conseguenze non sono sostanzialmente prevedibili con ragionevole affidabilità nel breve periodo. In tale contesto, accertato che il rischio sismico è un sistema adattativo complesso (si veda nel seguito per maggiori dettagli) il cui comportamento non è totalmente prevedibile e che nonostante il raffinamento successivo dei modelli predittivi non si può prescindere dalla possibilità di un effetto inatteso del rischio stesso, è evidente che la valutazione predittiva di per se non può essere utilizzata come unico strumento di gestione e mitigazione del rischio. È invece possibile utilizzare approcci non tradizionali di risk management che, come meglio dettagliato nel seguito, studiano in primis la struttura ed il contesto in cui il rischio si inserisce al fine di comprenderne le dinamiche evolutive e quindi supportare l’adozione una gestione strategica delle attività di resilienza post evento. La risposta più efficiente in termini di mitigazione del rischio sismico va quindi cercata in una combinazione di approcci di risk management, resilienza, coperture assicurative adeguate e dell’inevitabile contributo statale di solidarietà. Specificità del rischio sismico. L’analisi del rischio sismico evidenzia, da un punto di vista di risk management, talune peculiarità, che lo differenziano sensibilmente non solo dalle diverse fattispecie di rischio ma persino da altre calamità naturali. Il primo e probabilmente più rilevante aspettodel rischio sismico è la sostanziale impossibilità di prevedere dove e quando si verificherà il prossimo evento. Negli anni sono stati sperimentati 416 GNGTS 2013 S essione 2.3
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