GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale

A scopo meramente esemplificativo si consideri la Fig. 2 che illustra come l’applicazione di metodi e strumenti gestionali (quale per esempio MillimanGRC di Milliman) di Enterprise Risk Management alle rilevazioni di un Canterbury Seismic Instruments (“CSI” nel seguito - http://www.csi.net.nz/) consentano l’attuazione di un piano strategico di gestione delle evacuazioni e dei successivi rientri in edifici collocati in aree in cui si sono verificate una o più scosse sismiche. Limitandosi a considerare in un primo momento la gestione dell’evacuazione di un singolo edificio di fatto è sufficiente individuare, sulla base di considerazioni di carattere strutturale dell’edificio, una serie di valori soglia (nel seguito ‘trigger’) per il valore (i.e. KRI) individuato dal CSI relativo all’edificio in esame. In corrispondenza a ciascun trigger verranno stabiliti dei piani di azione (e.g. possibile rientro nell’edificio dopo x ore dall’evacuazione etc….). Il sistema di ERM provvederà alla comparazione in tempo reale dell’ultimo valore rilevato dal CSI con tali trigger ed invierà opportune indicazioni operative ai soggetti responsabili della realizzazione del piano di azione corrente. Nel caso specifico della Fig. 2 si è ipotizzato a mero scopo esemplificativo l’individuazione di 4 piani di azione corrispondenti ad altrettanti range di variabilità per il CSI (safe area, attention area, warning area, danger area). La Fig. 3 esemplifica il monitoraggio del medesimo KRI con le stesse finalità e modalità illustrate in Fig. 2 ma prevedendo il confronto con trigger dinamici che recepiscano, come tipico dei modelli casuali, modifiche nella struttura di riferimento per il rischio per esempio in conseguenza a scosse precedenti. Il modello sopra indicato può essere esteso applicandolo a tutti gli edifici di una prefissata area geografica al fine di individuare un piano strategico complessivo di gestione delle evacuazioni che alle considerazioni strutturali del singolo edificio associ l’analisi di fattori (e.g. utilizzo del fabbricato, ora, giorno feriale/festivo, presenza di manifestazioni etc..) anch’essi rilevati automaticamente, sintetizzati ed elaborati dal sistema di ERM a supporto delle decisioni strategiche (i.e. definizione priorità di intervento, percorsi, criticità). La possibilità di aggiornare, sintetizzare e comunicare in tempo reale le informazioni ai soggetti responsabili di porre in essere ciascun piano di attività è una esemplificazione di come approcci e strumenti di ERM possano integrare ed efficientare non solo le attività di prevenzione del rischio sismico ma anche e soprattutto quelle di resilienza. Approcci analoghi a quello sopra evidenziato possono supportare l’efficientamento dell’offerta e gestione di coperture relative al rischio sismico da parte di compagnie di assicurazione. Fig. 3 – Monitoraggio KRI, trigger dinamici. 421 GNGTS 2013 S essione 2.3

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