GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale
Per la realizzazione dei cataloghi contenenti la sismicità storica si è proceduto in modo analogo. In questo caso è stato utilizzato come database di partenza il catalogo CPTI04 (2004) estrapolando i terremoti di interesse. Il catalogo in fase di realizzazione è stato successivamente integrato con i dati provenienti da altri cataloghi e ulteriore integrazione è stata ottenuta con l’inserimento di eventuali note particolari riportate in pubblicazioni scientifiche, se disponibili. Dal catalogo generale è stato successivamente estrapolato un secondo catalogo contenente solo gli eventi sismici storici con epicentro nell’area del progetto. Per ogni record relativo ad un terremoto, nel catalogo sismicità storica sono riportati solo i seguenti parametri: data in anno, mese, giorno; ora locale, se disponibile; latitudine e longitudine in gradi e centesimi di grado; Intensità MCS; magnitudo equivalente, se presente in CPTI04; zona epicentrale. Per facilitare ulteriormente la consultazione, ogni catalogo è stato corredato di una dettagliata legenda contenente la descrizione dei pochi simboli utilizzati per l’identificazione di un terremoto ed informazioni generali quali, ad esempio, la differenza tra magnitudo ed Intensità MCS. Ogni catalogo è stato reso disponibile anche in forma cartacea e contiene una mappa epicentrale degli eventi elencati in forma parametrica. I dati contenuti in questi cataloghi sono stati utilizzati sia su cartografia specifica, al fine di costituire un SIT (Sistema Informativo Territoriale) nell’ambito delle finalità generali del progetto, che su basi cartografiche freeware per realizzare mappe epicentrali di semplice lettura per il comune cittadino. La documentazione sulla sequenza sismica del maggio 1984. La sequenza sismica del maggio 1984, sebbene di moderata energia perché caratterizzata da due soli eventi con magnitudo maggiore di 5, provocò molti danni non solo nell’area epicentrale ma anche a diversi chilometri dalla stessa. Le isosiste mostrano un allungamento in direzione NS e SE ed il risentimento di questa sequenza è avvenuta prevalentemente lungo la direttrice appenninica. Tutti i comuni entro l’area del progetto riportarono danni significativi. In particolare, quelli nel comune di Colli a Volturno, distante circa 20 km dall’area epicentrale, furono compatibili col il VI-VII grado di Intensità MCS. La sequenza, inoltre, causò 61 feriti e circa 7800 senzatetto. Colloquiando con persone residenti all’epoca del terremoto nei comuni interessati dal progetto, si è appreso che a seguito della sequenza sismica si verificò un movimento franoso sul versante SE del complesso montuoso delle Mainarde. Come è noto e ampiamente documentato nella letteratura scientifica, gli effetti, diretti ed indotti, che un evento sismico di Intensità ≥ IX grado MCS può provocare dipendono da diversi fattori estremamente variabili: profondità e magnitudo dell’evento, condizioni geologiche ove l’evento è risentito, presenza di acqua nel terreno, distanza dall’epicentro, qualità delle costruzioni e preparazione della popolazione a fronteggiare un sisma. Nei versanti montani molto ripidi e caratterizzati da generale instabilità gravitativa, anche con eventi di moderata energia, si sono spesso attivati movimenti franosi e/o sono stati osservati smottamenti di terreno. La distribuzione dei danni nell’area del Progetto dovuta alla sequenza del 1984 fu certamente influenzata dalle complesse condizioni geologiche e geomorfologiche dell’area, ma, anche, dalla qualità delle costruzioni e dalla mancanza di adeguata manutenzione agli edifici storici. I rilievi macrosismici effettuati all’epoca furono indirizzati alla stima dei danni nei centri abitati e, al contrario di quello che viene fatto oggi in caso di evento sismico significativo, non esistono approfonditi rilievi di campagna per valutare gli effetti del sisma sul territorio. Per questo motivo non esistono informazioni ufficiali sulla frana che si verificò sul versante SE delle Mainarde. Considerando che la raccolta di informazioni sugli effetti indotti da un evento sismico può fornire un contributo per migliorare la stima del rischio sismico di un’area, si è cercato di reperire qualsiasi notizia sul movimento franoso e su eventuali effetti al suolo causati dalla sequenza sismica. A tal fine è stato acquisito materiale cartaceo inerente perizie tecniche e foto sui danni subiti dal patrimonio edilizio presso gli Uffici Tecnici dei comuni ricadenti nell’area del progetto. Ulteriori foto d’epoca che mostrano i danni alle abitazioni sono state recuperate da cittadini abitanti nell’area all’epoca della sequenza sismica. In nessun Ufficio Tecnico dei comuni esistevano, però, rapporti e foto della frana. Qualche 437 GNGTS 2013 S essione 2.3
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