GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale

dunque solo agli aspetti ingegneristici e di comportamento degli edifici, ma richiede una comprensione del comportamento dell’intero sistema urbano e delle reciproche interazioni delle sue componenti in risposta ad un terremoto. Una qualsivoglia città che si trovi di fronte alla questione di organizzare e pianificare il proprio territorio non può fare a meno di interrogarsi sul tema del rischio sismico e normare l’uso dei suoli tenendo conto delle fragilità a scala urbana e territoriale; la pianificazione dei rischi non può essere una pianificazione a se stante, ma, integrandosi con gli altri piani diviene un valido strumento di controllo del territorio e garante di sicurezza per l’uomo e l’ambiente naturale e antropico in cui è insediato. La pianificazione urbanistica che costituisce una parte della complessiva attività di governo del territorio, diventa strumento fondamentale per la prevenzione dei rischi, se integrato con politiche di protezione civile. Il Servizio Nazionale di Protezione Civile (istituito con D.Lgs. 24/2/92 n. 225) ha il compito di redigere appositi programmi di previsione e prevenzione regionali e provinciali, per la mitigazione dei rischi naturali e antropici. All’interno di tali programmi emerge il ruolo della pianificazione urbanistica quale strumento di prevenzione e mitigazione dei rischi ambientali e del rischi sismico in particolare. Un Piano di Protezione Civile è uno strumento finalizzato alla previsione, prevenzione ed attuazione di interventi ex-ante ai fini della mitigazione della vulnerabilità e del rischio sismico. Tale strumento è quindi principalmente orientato alla salvaguardia dell’uomo ed alla tutela del patrimonio naturale e storico - architettonico divenendo anche motivo di riqualificazione e valorizzazione dell’intero spazio urbano. È fondamentale che le prescrizioni dello strumento urbanistico vigente siano assolutamente compatibili con il Piano di Protezione Civile. Il caso di studio del centro storico di Ragusa Ibla si inscrive nella linea di un avanzamento teorico e operativo rispetto alle modalità di intervento sulla città e sul territorio storico poichè tratta il tema della pianificazione dei rischi secondo gli sviluppi più recenti della disciplina; viene superato il limite della valutazione dell’edificio singolo che si inserisce nello studio volto alla comprensione del comportamento dell’intero sistema urbano. Il lavoro, vincitore del Premio Gubbio 2012 - Sezione tesi di laurea magistrale ( Università degli Studi di Palermo – Facoltà di Architettura – Corso di Laurea in Architettura 4/S - Tesi di laurea di Chiara Pagano Mariano e Rigels Pirgu, Relatore Prof. Arch. Giuseppe Gangemi, Correlatore Arch. Dott. Rosario Cultrone ) basato su un ricco apparato di analisi fornisce un contributo sia sul piano della conoscenza e della applicazione operativa riferita al caso specifico, sia per gli aspetti metodologici cui si riferisce che assumono particolare pregnanza anche in rapporto alla possibilità di individuare criteri generali di intervento relativi alla conservazione attiva ed alla rigenerazione dei centri storici interessati alle problematiche del rischio sismico. Situata su un colle che guarda verso la città nuova, Ragusa Ibla costituisce, con il suo intreccio di vicoli e gli eleganti palazzi barocchi, un quartiere autonomo di Ragusa, ricco di fascino e suggestioni barocche. Questo centro fu uno tra i più colpiti dal terremoto del 1693 che divenne occasione per la ricostruzione sull’esistente tracciato medioevale, con interventi edilizi avvenuti nel corso del Settecento che segnarono il suo rinnovato volto Barocco. Si trattò di un processo di ricostruzione senza precedenti, con l’apertura di un cantiere ritenuto il più grande della storia della Sicilia Sud-Orientale. La ricchezza architettonica del Val di Noto e di Ragusa Ibla hanno indotto l’UNESCO a riconoscere “le città tardobarocche del Val di Noto” come patrimonio dell’umanità, inserendo le città nella World Heritage List in quanto testimonianza del “genio creativo dell’uomo” dotato di “valore universale eccezionale”. La mitigazione del rischio sismico nel centro di Ragusa Ibla significa, in buona parte, la salvaguardia di un patrimonio di inestimabile valore. Bisogna dunque conservare il pregio storico - costruttivo dei singoli edifici al fine di evitare la perdita d’identità storica dell’intero insediamento antico. L’intervento effettuato per il miglioramento antisismico deve avere gli stessi caratteri della riconoscibilità e della reversibilità, che appartengono ai principi del buon restauro. 453 GNGTS 2013 S essione 2.3

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=