GNGTS 2013 - Atti del 32° Convegno Nazionale

Questa complessità strutturale si inserisce nel contesto regionale del settore esterno della Catena a Pieghe e Sovrascorrimenti dell’Appennino Settentrionale. Nello specifico ci troviamo nella zona in compressione tuttora attiva, sepolta al di sotto della Pianura Padana. Le nostre osservazioni, confrontate con i risultati già pubblicati da altri Autori (p.es. Fantoni e Franciosi, 2009; Ghielmi et al. , 2010), consentono di concludere che l’Unità Sismo- stratigrafica I risulta essere sin-tettonica e contemporanea alla principale fase deformativa compressiva che caratterizza l’area di studio e che genera il Sovrascorrimento Principale, attivo almeno fino alla base del Pleistocene. Si osserva anche che parte dell’Unità Sismo-stratigrafica II, anch’essa sin-tettonica, risulta fagliata da strutture tettoniche oblique, attive anche dopo la principale fase tettonica che genera il Sovrascorrimento Principale, che tuttavia non sembrano influenzare in modo significativo la sedimentazione all’interno del bacino studiato. La deposizione delle successive Unità sismo-stratigrafiche studiate risulta influenzata passivamente dalle strutture tettoniche compressive precedentemente formate, almeno fino alla porzione centrale dell’Unità Sismo-stratigrafica III. Dal dato sismico si osserva come i riflettori risultino deformati e lateralmente piegati al di sopra dell’Anticlinale Principale. La parte alta dell’Unità Sismsostratigrafica III e le successive Unità Sismo-stratigrafiche IV e V risultano essere post-tettoniche ed influenzate solo da compattazione differenziale dei sedimenti torbiditici ed infine alluvionali, che colmano e modellano la paleo-topografia del bacino studiato. Considerazioni finali. Questo lavoro mostra le potenzialità dell’analisi sismica 3D nello studio dell’evoluzione tettonico-sedimentaria di un settore complesso del sottosuolo padano. L’utilizzo di tecnologie innovative per l’interpretazione sismica ( Paleoscan e Petrel ) è risultato decisivo per l’efficacia dell’interpretazione stessa e per la gestione di un data-set sismico 3D. Questo lavoro conferma come l’integrazione delle analisi sismico-geomorfologica e strutturale siano uno strumento sicuramente efficace, a volte indispensabile, per comprendere l’evoluzione dei processi e dei sistemi deposizionali all’interno di un bacino tettonicamente attivo. Riconoscimenti. Le elaborazioni presentate in questo lavoro sono ricavate dalla Tesi di Laurea Magistrale (Corso in Geologia degli Idrocarburi, Università di Perugia) di Andrea Gennari prodotta durante lo Stage, svolto presso ENI Exploration and Production. Si ringraziano ENI E&P e Stogit S.p.A. per la possibilità di utilizzare e riprodurre i dati sismici. Bibliografia Davies R.J., Posamentier H.W., Wood L J., Cartwright J.A (2007). Seismic Geomorphology: Applications to Hydrocarbon Exploration and Production. Geological Society of London. Special publications, 277, 2007, pp. 1-14. Fantoni R. & Franciosi R. (2009). Mesozoic extension and Cenozoic compression in Po Plain and Adriatic foreland . Rendiconti online Soc. Geol. It., Vol. … (2009) Farre J.A. & William B. (1985). 3D View of Erosional Scars on U.S. Mid-Atlantic Continental Margin . A.A.P.G. Bullettin. Volume 69. Ghielmi M., Minervin M., Nini C., Rogledi S., Rossi M. (2010) – Sedimentary and Tectonic evolution in the eastern Po Plain and northern Adriatic Sea area from Messinian to Middle Pleistocene (Italy). In Sassi, F.P. (Ed.), Nature and Geodynamics of the Litosphere in Northern Adriatic. Rend. Fis. Acc. Lincei, 21, 2010 (Suppl. 1), pp.131-166. Mutti E. (1985) - Turbidite systems and their relations to depositional sequences . In: Zuffa, G.G. (Ed.), Provenance of arenites . NATO-ASI Series, Reidel, Dordrecht, 65-93. Posamentier (2000) - H. W. Posamentier, Seismic stratigraphy into the next millennium; a focus on 3D seismic data . American Association of Petroleum Geologists Annual Convention, New Orleans, Abstracts Volume vol. 9 (2000), p. A118. 45 GNGTS 2013 S essione 3.1

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