GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

GNGTS 2014 S essione 1.1 97 Terremoti e giacimenti di idrocarburi depleti: chi viene prima? M. Mucciarelli 1,2 , F. Donda 1 , G. Valensise 3 1 OGS - Ist. Naz. Oceanografia e Geofisica Sperimentale, Trieste 2 Scuola di Ingegneria, Università della Basilicata, Potenza 3 INGV, Roma Negli ultimi mesi, la possibilità che la estrazione o la iniezione di fluidi sia in grado di innescare terremoti ha alimentato vigorosi dibattiti scientifici e politici. La maggior parte degli studi recenti su questo argomento sostengono che l’attività sismica è stata aumentata da terremoti indotti dall’uomo (ad esempio Ellsworth, 2013). Particolare attenzione è stata data alla tecnica della fratturazione idraulica (fracking) usata per stimolare la produzione di idrocarburi nei giacimenti a bassa permeabilità (ad esempio, argilliti), anche se ciò ha meno probabilità di indurre forti terremoti rispetto allo smaltimento delle acque reflue recuperate da pozzi produttivi (ad esempio, il terremoto Mw=5.7 in Oklahoma nel 2011; Keranen et al. , 2013). Il recente rapporto ICHESE, una commissione internazionale nominata per studiare le relazioni tra sfruttamento degli idrocarburi ed i terremoti in Emilia del 20 e 29 maggio 2012, ha concluso che non si può escludere che questi eventi siano stati innescati da attività umane (Cartlidge, 2014, ICHESE, 2014); ulteriori indagini (Astiz et al., 2014) considerano questa ipotesi trascurabile. Pochi ricercatori, però, hanno prestato attenzione al caso opposto, vale a dire l’impatto della sismicità naturale su giacimenti di gas e petrolio. Questo caso è interessante in aree dove significativi giacimenti di idrocarburi sono ospitati da anticlinali in crescita, guidati da faglie sismogeniche che si estendono in profondità, e dove i terremoti indotti dovrebbero essere accuratamente distinti da quelli naturali. La Pianura Padana è una di queste zone. La Pianura Padana nasconde il fronte dell’Appennino settentrionale (thrust and fold belt) ed è in contrazione attiva con tassi che vanno da 1 a 3 mm/anno, rispettivamente da ovest a est (Devoti et al. , 2011). Poco dopo i due terremoti distruttivi del 2012 hanno cominciato a circolare voci che li ritenevano in qualche modo legati allo sfruttamento di idrocarburi. Pochi studi sulla sismicità indotta sono stati eseguiti in Italia in passato (Mucciarelli, 2013); l’unico lavoro che faceva esplicito riferimento alle possibili relazioni tra sfruttamento degli idrocarburi e sismicità risale agli anni ‘50 (Caloi et al. , 1956), e niente altro è stato pubblicato fino al recente lavoro di Stabile et al. (2014) che mette in relazione eventi sismici di bassa magnitudo in Val d’Agri con la reiniezione di reflui nel pozzo Costa Molina 2. In questo lavoro abbiamo studiato le relazioni tra campi di idrocarburi e sismicità, concentrandoci su una porzione centro-meridionale della Pianura Padana (~150x70 km) a cavallo del’ arco Ferrara-Romagna, dalla sua estremità occidentale nei pressi di Correggio fino al margine orientale in prossimità del Mare Adriatico (Fig. 1). A tal fine abbiamo utilizzato Lee W.H.K. and Stewart S.W.: 1981: Principles and applications of microearthquake networks . In: Saltzman, B. (Editor), Advances in Geophysics Academic Press, New York, NY, 236 pp. Pavlis G.L., Vernon F., Harvey D. and Quinlan D.: 2004: The generalized earthquake location (GENLOC) package: an earthquake-location library . ��������� ��� ������������ Computers and Geosciences, 30 , 1079-1091. Priolo E., Barnaba C., Bernardi P., Bernardis G., Bragato P.L., Bressan G., Candido M., Cazzador E., Di Bartolomeo P., Durì G., Gentili S., Govoni A., Klinc P., Kravanja S., Laurenzano G., Lovisa L., Marotta P., Michelini A., Ponton F., Restivo A., Romanelli M., Snidarcig A., Urban S., Vuan A. and Zuliani D.: 2005 : Seismic monitoring in Northeastern Italy: a ten-year experience . �������� ���� ���� Seismol. Res. Lett ., 76 , 446-454. Sandron D.: 2011: Historic (since the beginning of 20th century) and instrumental (since 1977) seismicity recorded in NE Italy: a synthesis . Preliminary Report. Rel. 2011/60 – CRS 12 RISK. 2011.

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