GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale
di avvalersi di modelli che permettano l’individuazione del rapporto tra cinematismi profondi (meccanismi focali) e le deformazioni riscontrate in superficie. L’uso di un sistema combinato (total station e ricevitore G.N.S.S.) consente di trovare un sistema di misurazione (analitico-matematico) sia dei movimenti relativi tra i capisaldi opportunamente installati nel terreno (siti permanenti), sia di georeferire gli stessi rispetto ad un sistema di riferimento geografico e/o chilometrico. L’idea di sviluppare un modello per il monitoraggio di questa porzione di terreno nasce da un progetto di più ampie dimensioni che prevede, l’estensione del monitoraggio a tutte le fasce del territorio “Etneo” interessate a strutture di taglio simicamente attive. Tali strutture si distinguono per caratteristiche geometriche - cinematiche (faglie di tipo deep slip, strike slip e a comportamento misto) nonché per tipologia di deformazione: cosismica e/o tempo dipendente (creep asismico). Esempi di deformazione lenta con tassi di deformazione dell’ordine di qualche millimetro l’anno, sono stati ben rilevati e registrati (rif. Tesi Battaglia, 2012) relativamente a porzioni discrete della struttura.Altri settori della stessa faglia, hanno invece fatto registrare deformazioni dell’ordine dei cm in intervalli di tempo estremamente ristretti (mesi- giorni) per porzioni di faglia discrete (interviste ai residenti, anno 2005). Questa variabilità spazio-temporale induce chiaramente a porsi diversi quesiti che chiamano in gioco l’intervento di studi specialistici in differenti ambiti delle discipline geologiche. Tuttavia occorre prima fare una fondamentale premessa, che richiama le leggi che spiegano il comportamento meccanico delle strutture, e sulla base delle quali è possibile valutare le eventuali associazioni strutturali che compongono una zona di taglio. Dal punto di vista cinematico possiamo classificare la faglia di Tremestieri come una struttura trascorrente, con una parziale componente di tipo “deep-slip”. Dal punto di vista dinamico essa è una struttura la cui deformazione è il risultato di un campo di sforzi con l’asse di stress principale intermedio, orientato verticalmente lungo il piano di taglio, mentre le componenti di stress principali, massima e minima, sono disposte sul piano orizzontale ortogonalmente l’una rispetto all’altra e rispetto alla componente verticale. Generalmente le strutture di taglio trascorrenti sono spiegabili attraverso modelli di taglio semplice (o modello di Riedel -Riedel, 1929) in cui la deformazione viene rappresentata da un ellissoide dello “strain” i cui assi principali ruotano progressivamente. Le strutture di taglio governate da meccanismi di taglio semplice sono caratterizzate da associazioni strutturali complesse in cui possono coesistere faglie normali, inverse, trascorrenti. Nel caso in esame è importante valutare l’ipotesi di coesistenza di tali strutture la cui evidenza cinematica in superficie può essere celata sia dall’intervento antropico sia dal fatto che possa trattarsi di strutture cieche. L’ implementazione di un sistema di monitoraggio alla “mesoscala”, con sistemi di misurazione topografica di alta precisione, assume in queste condizioni un valore di importanza rilevante, poiché consente di rilevare, osservare e analizzare il campo di deformazione in modo dettagliato. In questomodo è possibile definire le fasce di deformazione, il loro stile ed evoluzione spazio-temporale in ambienti in cui la valutazione del rischio sismico rappresenta uno studio fondamentale per la prevenzione degli effetti sulle strutture antropiche. A tal proposito modelli analitici quali quello definito da Okada (1985), consentono di simulare la condizione in cui le informazioni geodetiche permettono di modellizzare un piano di faglia in assenza di evidenze geometriche e cinematiche sufficientemente chiare in superficie. Risultati del campo di deformazione permettono, inoltre, di ricostruire i parametri dello strain e quindi, in relazione ai parametri geomeccanici del mezzo interessato dalla deformazione, di risalire al campo di stress locale. Ed è in questa fase che entrano in gioco le informazioni provenienti da altre discipline geologiche quali la geofisica, che attraverso differenti metodi di rilievo per mezzo di indagini (noise, down-hole, ReMi, MASW, sismica a rifrazione e georadar) nonché l’analisi della sismicità storica e strumentale, consentono di acquisire dati utili a 144 GNGTS 2014 S essione 1.2
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