GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

198 GNGTS 2014 S essione 1.3 antico di Pozzuoli e quindi dell’area d’interesse. Deformazioni sono state di recente evidenziate e studiate nei Campi Flegrei (1969-1982). La presenza della linea di costa di età romana a una profondità media di ca. 3-5 m sotto il livello del mare, e di numerose rovine di età romana e medievale a profondità variabili al di sotto del livello del mare è un’evidenza della generale subsidenza subita dall’area dei Campi Flegrei negli ultimi 2.000 anni. Una inversione di questo andamento si verificò prima dell’eruzione del Monte Nuovo del 1538 (Fig. 1) quando, sin dall’inizio del XIV secolo, a seguito di un lento sollevamento del suolo, la linea di riva avanzò nel tratto compreso tra Baia e Pozzuoli. L’eruzione fu seguita da una lenta subsidenza che presumibilmente si arrestò solo nel 1969, quando ebbe inizio una nuova fase di sollevamento. Tra il 1969 e la metà del 1972, i Campi Flegrei furono interessati dalla prima delle due crisi bradisismiche, con un sollevamento nell’area di Pozzuoli di 1.7 m. All’inizio del 1982 cominciò una nuova fase di intenso sollevamento che, alla fine del 1984, raggiunse il suo valore di 1.8 m. Dalla fine del 1984 è ripresa una generale lenta subsidenza interrotta solo da sporadici episodi di sollevamento di scarsa entità. Il fenomeno di bradisismo ascendente è sempre accompagnato dal manifestarsi di sismi, di magnitudo variabile, in relazione all’entità dell’evento. Inquadramento �������� storico. Pozzuoli è posizionata al centro dei Campi Flegrei; la sua eccezionale posizione geografica ed il suo status di colonia romana consentirono l’incremento del commercio nel Mediterraneo occidentale così da far diventare la città, in breve tempo, il principale porto di Roma; l’intenso traffico marittimo che andava a rifornire l’Urbe, infatti, proveniente dalla Sicilia, dall’Africa e dall’Oriente faceva capo a Puteoli . Per tutto il II secolo e fino ad Età Severiana, la città mantenne un ruolo di grande prestigio, tanto che ancora nel 394 d. C. (CIL X, 1692) è attestato un restauro degli impianti portuali posti in prossimità del Macellum a dimostrazione di come, alla fine del IV sec., il porto fosse ancora in attività; non molti anni dopo, tuttavia, il declino delle attività commerciali di Puteoli e l’aggravarsi dei movimenti bradisismici determinarono il progressivo degrado della ripa ed il suo inabissamento. Lungo il tratto di costa a Nord del molo e a Nord-Ovest dell’acropoli si sviluppava l’ Emporium , il grande quartiere portuale di Puteoli , dove era concentrato il traffico commerciale e alle sue spalle dovevano sorgere, già a partire forse dal II sec. a.C., grandi magazzini di stoccaggio ( horrea e granaria ). Esso aveva nel Macellum il suo edificio principale. Tutta l’area dell’ Emporium era delimitata verso mare da banchine con portici. Poco rimane visibile degli edifici e delle strutture dell’ Emporium e della ripa , in parte sommerse dalle acque, in parte da consistenti opere di bonifica effettuate nei secoli per rialzare i piani di calpestio a seguito di fenomeni di subsidenza. Ancora visibile è il Macellum , riportato alla luce tra la metà del ‘700 e gli inizi dell’800. L’edificio, uno dei più grandi conosciuti nel mondo romano, è databile tra la fine del I e il II sec. d. C. Una consistente opera di risistemazione si ebbe in Età Severiana, epoca a cui risale la tholos centrale, che ha in parte obliterato la veduta delle grandi colonne, che, da sempre, sono considerate la misura ed il simbolo del bradisismo. Risultati delle indagini. La ricostruzione della linea di costa. La ricostruzione della linea di costa individua, in età romano repubblicana, una fascia emersa molto ridotta rispetto alle ricostruzioni effettuate in passato (Fig. 1); L’analisi dei sedimenti di ambiente sommerso permette di ipotizzare un sollevamento bradisismico tra l’età repubblicana e l’età augusteo- giulioclaudia, testimoniato da un ambiente sedimentario di transizione. Tale fenomeno provoca un avanzamento della linea di costa. Il sollevamento bradisismico, unitamente allo sviluppo del porto di Puteoli , in relazione all’approvvigionamento granario di Roma, potrebbe essere uno dei fattori che hanno contribuito al forte impulso urbanistico che trasforma radicalmente la parte bassa della città. La rilevante presenza di strutture rinvenute nei sondaggi, in particolare in zone all’epoca sommerse, conferma gli interventi volti alla risistemazione della ripa , con la realizzazione di un imponente sistema di banchine che consente di guadagnare terra e, quindi, far avanzare la linea di costa. Le indagini, infatti, intercettano un primo livello di strutture in conglomerato cementizio ( opus caementicium ) di notevole spessore. Le caratteristiche materiche delle stesse, nonché il

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