GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

200 GNGTS 2014 S essione 1.3 È su tale imponente opera di colmata che si costruisce il Macellum (mercato), in posizione prominente sul mare. Di seguito, al fine di chiarire lo sviluppo nei secoli del fenomeno bradisismico e, quindi, delle varie fasi del monumento, si fa riferimento alla sequenza ricostruita nella sezione allegata (Fig. 2), posizionata in corrispondenza del Macellum , da sempre utilizzato quale “marker” per lo studio dei fenomeni di deformazione dell’area. Recenti indagini hanno consentito di chiarire lo sviluppo nel tempo della zona e di aggiungere nuove informazioni a quelle derivanti dagli scavi settecenteschi e ottocenteschi che segnalavano un ulteriore pavimento sottoposto di 2 metri a quello attualmente visibile di Età Tardoflavia-traianea. In particolare, è stato rinvenuto un piano pavimentale in cocciopesto a circa -3.5 m s.l.m. (I pavimento - cfr. S21 S23 e S24), posto in opera immediatamente al disopra della banchina di Età Augustea, realizzata mediante una gettata a mare in opus caementicium . Il rinvenimento dello stesso pavimento in ulteriori carotaggi, ubicati più a nord, fa ritenere che questa pavimentazione fosse estesa a tutta la superficie della banchina. In tale ipotesi, laddove non intercettata, la pavimentazione sarebbe stata distrutta o erosa dal mare durante la successiva fase di subsidenza. Ritornando all’area del Macellum , il suddetto pavimento rappresentava il primo piano di frequentazione, databile verosimilmente all’Età Augustea. Le quote di rinvenimento del tetto delle banchine (circa -3.5 m s.l.m.), unitamente alle quote dei piani pavimentali, permettono di ipotizzare un livello marino medio dell’epoca a una quota di -5.00/-5.50 m rispetto a quello attuale. Successivamente, si colgono i segni di una risistemazione edilizia, probabilmente operata in Età Flavia, indiziata in S21 (Fig. 2A) dalla realizzazione di una struttura poggiante sul piano in cocciopesto sopra descritto. Tale struttura doveva essere parte di un intervento più ampio, comprendente anche i muri intercettati in PG23 e in S22 (in crollo); non ci sono elementi per definire se anche la struttura intercettata in S24 rientrasse nella stessa fase edilizia o, essendo più arretrata, potesse essere già preesistente. Osservando che i sondaggi PG23, S21 e S22 sono ubicati nella porzione più avanzata verso mare, sebbene manchino indizi di un’ingressione marina e quindi di fenomeni di subsidenza dell’area, non si può escludere l’ipotesi che le strutture sopracitate rappresentino il rialzamento della banchina al fine di contrastare l’avanzata del mare e proteggere la retrostante area del Macellum . L’ipotesi trova conforto nell’evidenza del rifacimento dei piani di frequentazione del Macellum a quote più alte (S25: -2.99/-3.09 m s.l.m.) ovvero dapprima a circa - 3 m s.l.m. attuale (II pavimento) e successivamente a -2.2 m s.l.m. attuale (III pavimento). Quest’ultimo livello ben si raccorda con le quote delle pavimentazioni presenti alla sommità delle strutture in elevato sulla banchina. Esse si attestano a circa -2.3 m s.l.m. attuale, ovvero circa 1m al disopra del precedente primo pavimento in cocciopesto (S23 :-2.07 / -2.27 s.l.m.; PG23:-2.39/-2.44 s.l.m.; PG21 -2.26/-2.36 s.l.m.), pressoché alle stesse quote di un basolo, che si può ipotizzare pertinente ad un piano stradale, rinvenuto in PG8 (-2.35 /-2.60 s.l.m.). Purtroppo, l’assenza di materiale datante negli accumuli compresi tra i piani pavimentali del Macellum non consente una precisa scansione cronologica dei rifacimenti. Tuttavia, il rinvenimento di sabbie grossolane nell’accumulo su cui poggiava l’ultimo pavimento in S25, rafforza l’ipotesi dell’ingressione marina come causa determinante delle risistemazioni, che sarebbero quindi correlabili alla fase subsidente di Età Tardoflavia-traianea. Il dato risulta peraltro coerente con la quota del piano pavimentale inferiore del Macellum , rinvenuto negli scavi realizzati nei secoli scorsi, databile ad epoca flavia, attestato a circa –2.00 m circa s.l.m. Già in Età Tardoflavia, i dati indicano un’inversione dei processi bradisismici, con l’inizio di una fase di subsidenza che causa l’affioramento della falda acquifera. La deposizione di limi sulle banchine induce alla realizzazione di consistenti opere di rifacimento e rialzamento dei piani pavimentali. Le indagini hanno individuato, nelle zone costiere interessate dalla costruzione

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