GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

Esempio di applicazione. Area di indagine. Il sito oggetto delle indagini si colloca nel settore centrale dell’area collinare Piemontese, lungo la Valle Maggiore, in Provincia di Asti (Fig. 1a). La Valle Maggiore si sviluppa in prossimità del limite morfologico tra un’area collinare a Est (Rilievi dell’Astigiano, con sviluppo altimetrico compreso tra 130 e 320 m) e un settore di pianura a Ovest (Altopiano di Poirino, con elevazione tra 240 e 325 m). Il sottosuolo dei Rilievi dell’Astigiano appare costituito da una potente successione di sedimenti prevalentemente incoerenti, connessi ad un ambiente deposizionale marino, deltizio e fluviale. L’intera successione sedimentaria è interessata dalla sinclinale di Asti, un’ampia piega che si sviluppa su scala regionale con prevalente orientazione assiale E-W (Carraro, 1996; Boano e Forno, 1999). Recenti indagini (Doglione et al ., 2011; Forno et al ., 2014) hanno messo in evidenza la presenza di una struttura di tipo fragile a carattere regionale, denominata Zona di deformazione del T. Traversola, che ha come espressione morfologica una evidente scarpata, con altezza fino a un centinaio di metri e lunghezza di circa 30 km, che separa nettamente l’Altopiano di Poirino dai Rilievi dell’Astigiano. Tale struttura ha un andamento rettilineo in pianta e appare costituita da più superfici subverticali con direzione N-S, caratterizzate da trascorrenza destra. La Valle Maggiore è modellata nelle “Sabbie di Asti”, corrispondenti a sabbie fini di colore giallastro con stratificazione piano-parallela, deposte in ambiente marino litorale e riferibili al Pliocene inferiore (Boni e Casnedi, 1970; Dela Pierre et al ., 2003). Al di sopra si sviluppa la successione villafranchiana siltoso-sabbiosa dell’area-tipo, di ambiente deltizio e fluviale, costituitadadue complessi sedimentari sovrapposti tra lorodiscordanti, con spessore complessivo di circa 100 m (Carraro, 1996; Boano e Forno, 1999) (Fig. 1a). Il Complesso Inferiore, di ambiente deltizio ed età pliocenica media, è formato nella parte basale da sabbie grossolane Fig. 1 – Carta idrogeologica dell’area piemontese collinare in esame (a); carta morfologica dell’area di Cantarana (b); modello idrogeologico concettuale dell’area collinare piemontese (c) (da Beretta et al. , 1999 modificato): 1) depositi fluviali, ghiaioso-sabbiosi olocenici; 2) depositi fluviali pleistocenici, limoso-sabbiosi; 3) complesso delle alternanze villafranchiane (a: limi argillosi; b: sabbie ghiaiose); 4) sabbie di Asti (Pliocene); 5) argille di Lugagnano (Pliocene); carta piezometrica (d) (da De Luca et al. , 2011). 206 GNGTS 2014 S essione 1.3 a b c d

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