GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

di questo tipo permettono quindi di apportare informazioni aggiuntive dal punto di vista quantitativo e qualitativo a quelle già in possesso relative a fenomeni tellurici antichi. Tali informazioni, se correttamente interpretate, risultano elementi potenzialmente utili alle analisi preventive agli interventi diretti sul manufatto e alla conoscenza sismica di un territorio. L’applicazione dell’archeosismologia all’analisi dell’edilizia storica del Mugello. Il Mugello è un’area a medio-alto rischio sismico situata sulla catena montuosa appenninica a confine fra la Toscana e l’Emilia Romagna. Il territorio si caratterizza per una nutrita presenza di insediamenti di lunga durata (le attestazioni maggiori si collocano cronologicamente intorno ai secoli centrali del Medioevo e presentano una continuità insediativa fino ai giorni nostri) con edifici storici ben conservati, dei quali la maggior parte risultano strutture religiose. Le basi di dati sismologici (in Locati et al. , 2011; Rovida et al. , 2011) permettono di delineare una storia sismica per i comuni del Mugello che trova la sua prima attestazione nel 1542, con un terremoto di forte intensità stimata (IX grado MCS), ricostruito mediante una ricca presenza di fonti storiche coeve e successive all’evento. Nei secoli successivi i terremoti sembrano manifestarsi in modo regolare con fenomeni di intensità medio-alte (dal VII al IX grado) e con epicentri localizzati fra Scarperia e Borgo San Lorenzo. Il terremoto più importante viene invece registrato nel giugno 1919, con un’intensità stimata del X grado MCS. Dal novembre 2010 al marzo 2014 il contesto è stato interessato dal progetto “Archeologia dell’Architettura e Rischio Sismico in Mugello”, una ricerca pluriennale incentrata sulla sperimentazione del potenziale informativo del processo di analisi archeologica come forma di conoscenza, prevenzione e tutela dell’edilizia storica presente in aree a rischio sismico. L’area presa in esame si concentra all’interno dell’area macrosismica dell’VIII grado MCS, così come delineata da Ferrari e Molin (1985) in riferimento al terremoto del giugno 1542. Il territorio come accennato si presenta quindi caratterizzato da una sismicità storica di medio - forte intensità, ben documentata dalle fonti scritte e dagli edifici presenti sul territorio. Questi ultimi infatti, grazie all’eccezionale stato di conservazione nel quale si trovano, offrono la possibilità di effettuare analisi archeologiche approfondite della loro struttura materiale dove si vedono registrati tutti, o almeno gran parte, gli eventi tellurici avvenuti nel corso del tempo.Alle strutture Fig. 1 – Schema concettuale dell’elaborazione di un progetto archeologico (Parenti, 2002). GNGTS 2014 S essione 1.1

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=