GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

GNGTS 2014 S essione 1.1 più come documentale che come sismico. È stato pertanto scelto di applicare in questo contesto la metodologia sperimentata dal Laboratorio di Archeologia dell’Architettura dell’Università di Siena, scegliendo quindi un’area caratterizzata geologicamente e sismologicamente da una “lacuna sismica” e allo stesso tempo ricca di testimoniante archeologiche. Volendo stabilire un contatto con gli eventi sismici di cui si posseggono informazioni storico-sismologiche fittizie, dubbie o bisognose di ulteriori approfondimenti è stato ritenuto opportuno concentrarsi sulle strutture di età medievale, considerando che per il Casentino le prime notizie di terremoti con epicentro nella valle ritenute attendibili risalgono al XVI secolo (dal 1504), mentre ci sono segnalazioni che necessitano di conferme per quanto riguarda il XII e il XIII secolo (Castelli, 2004). Per adottare un corretto approccio metodologico è stato deciso di svolgere per un caso studio, la Pieve di S. Antonino a Socana, nel comune aretino di Castel Focognano, un’analisi a livello diacronico-temporale mediante la ricostruzione dell’evoluzione costruttiva con l’obiettivo di individuare elementi utili a ricostruire la sua storia sismica collegandola eventualmente a quella del contesto territoriale (Fig. 3). Allo stesso tempo è stata effettuata un’indagine sincronico- spaziale attraverso il confronto tra gli edifici di uno stesso contesto territoriale riferiti ad uno certo intervallo cronologico per comparare i quadri fessurativi e deformativi di manufatti diversi ma potenzialmente riconducibili a uno stesso evento sismico. L’analisi archeologica della Pieve di S. Antonino a Socana, e la lettura dei meccanismi di danno per macro-elementi hanno permesso di riconoscere un elevato numero di cinematismi di degrado strutturale, alcuni dei quali potenzialmente riconducibili a possibili eventi sismici che potrebbero aver avuto luogo nel Casentino. Nellamaggior parte dei casi si tratta di manifestazioni difficilmente inseribili nella sequenza stratigrafica in quanto sono osservabili su murature interessate da numerose trasformazioni costruttive e che potrebbero essersi sviluppate anche recentemente, considerando gli effetti che potrebbe aver provocato il terremoto del Mugello del 29 giugno 1919 (Io X MCS; Is VI-VII MCS in Guidoboni et al. , 2007). Tuttavia in alcuni casi è stato possibile collocare alcuni meccanismi di danno nella successione stratigrafica, esaminando la relazione che intercorreva tra le fasi costruttive che ospitavano tali fenomeni e le Fig. 2 – Lettura stratigrafica e periodizzazione delle fasi costruttive del prospetto ovest del campanile della Pieve di San Lorenzo a Borgo San Lorenzo (FI).

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