GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

18 GNGTS 2014 S essione 2.1 e omogeneità qualitativa dei singoli dati. Fino ad oggi non è mai stato possibile progettare un percorso di lavoro di medio-lungo termine mirante a costruire una base di dati che renda disponibili gli ingredienti necessari per stime più robuste della pericolosità da eventi naturali. Nello specifico, considerato che nelle valutazioni di pericolosità sismica i dati storici hanno un peso nettamente superiore a quello di qualunque altro dato (intorno al 70-80%), e che negli ultimi anni la mappa di pericolosità sismica è divenuta una vera e propria “bandiera” dell’intera comunità scientifica, risulta evidente quanto sia (teoricamente) strategico il settore di ricerca della sismologia storica italiana. Le ricerche storiche e i dati macrosismici. Il testo che segue sintetizza, in modo estremamente schematico (e per questo del tutto inadeguato) lo stato delle conoscenze degli insiemi di dati resi disponibili dalla sismologia storica e dal lavoro dimonitoraggiomacrosismico, evidenziando lacune, prospettive di sviluppo e temi critici che dovranno essere affrontati nel prossimo futuro. Sismologia storica. Le attività degli anni passati hanno consentito una rivisitazione complessiva di quasi la metà dei circa 3.000 eventi ‘principali’ di altrettante sequenze sismiche. Tali eventi sono stati desunti da cataloghi parametrici degli anni Settanta del Novecento e confluiti nel catalogo terminale di quella stagione di ricerca (Postpischl, 1985). Il livello di revisione di questi terremoti è estremamente vario: per quanto i terremoti più forti siano stati studiati in modo relativamente approfondito, la larghissima maggioranza degli studi disponibili è di carattere preliminare o intermedio (spesso, vecchi di vent’anni e più). L’analisi delle caratteristiche e la distribuzione cronologica degli studi che costituiscono il retroterra del catalogo CPTI11 (Tab. 1) mostra che, tra gli studi considerati, meno di un quarto è di carattere avanzato e con basse (ma non nulle) probabilità di miglioramento significativo. La maggioranza degli studi è invece di carattere intermedio o speditivo e presenta quindi ampi margini di miglioramento. A tutto questo si aggiunga che un numero molto elevato di terremoti in CPTI11 deriva da altri cataloghi parametrici privi di dati di base (801 eventi, oltre a 135 derivanti da database europei). Per quanto molti di essi siano stati recentemente rivisti in forma preliminare (Molin et al. , 2008; Camassi et al ., 2011), il margine potenziale di miglioramento è molto ampio: per fare solo un esempio sono stati individuati numerosi terremoti chiaramente ‘sottostimati’ il cui approfondimento potrebbe avere ripercussioni sulle stime di pericolosità di alcune aree della penisola italiana. Tab. 1 - Distribuzione cronologica e “livello indicativo di avanzamento” degli studi che alimentano il catalogo CPTI11 (Rovida et al. , 2011). RACCOLTE DI STUDI n. di studi avanzato intermedio preliminare Studi CFTI (Guidoboni et al ., 2007) 540 ~ 170 ~ 133 ~ 237 Studi 2003-2008 94 ~ 40 di carattere preliminare Studi 1996-2002 189 ~ 90 di carattere preliminare Archivio GNDT, 1995 257 super speditivi Studi 1988-1994 118 speditivi Studi 1979-1987 123 speditivi e fortemente datati BILANCIO COMPLESSIVO 1321 ~ 200 ~ 250 ~ 865 Bollettini macrosismici 162 fortemente disomogenei rispetto > 1980 [questionari] ai dati elaborati dalla ricerca storica DB Europei [Ecos, SisFrance] 135 Altri cataloghi parametrici 801 [in parte studiati da Molin et al. , 2008] Record strumentali 565 TOTALE 2984

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