GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

44 GNGTS 2014 S essione 2.1 Quando le differenze tra le nuove zone e quelle della ZS9 sono risultate minime, in termini di limiti geografici e caratteristiche sismotettoniche interne, i limiti e le definizioni adottati sono gli stessi delle zone ZS9. Per alcune zone sono ritenuti possibili più meccanismi di rottura; in tali casi, quando le informazioni lo permettavano, sono state attribuite diverse stime percentuali di accadimento. Le principali novità della zonazione proposta consistono in: • una suddivisione di alcune zone ZS9 molto estese (ad es. le zone 912, 915, 916, 921) che, a giudizio degli Autori, includono strutture sismogeniche con differente geometria e meccanismo di rottura; • l’introduzione di nuove zone comprendenti aree finora non considerate sismogeniche, come ad esempio alcune aree della Pianura Padana centrale e della costa tirrenica; • l’introduzione di zone trasversali all’asse della catena, motivate dalla presenza di strutture quaternarie orientate circa NE-SW, con componente trascorrente, che deformano le strutture appenniniche (con andamento NW-SE). Di seguito è riportata una descrizione sintetica delle caratteristiche sismotettoniche delle nuove zone e le principali differenze rispetto alle zone ZS9. Breve descrizione delle zone sismogeniche proposte. 907mod. Corrisponde alla zona ZS9 907, modificata fino a comprendere i principali eventi occidentali; le caratteristiche sismotettoniche interne sono quelle della zona ZS9 907. Pieghe Emiliane . Questa zona comprende i fronti compressivi più occidentali delle Pieghe Emiliane e del margine appenninico-padano, con possibili zone di trascorrenza; la direzione di compressione (assi P) è comunque circa N-S. Le strutture principali immergono verso sud di 45°; la profondità degli ipocentri è variabile tra 5 e 30 km. La magnitudo storica massima è M=5.5 La parte settentrionale di questa zona non era compresa in nessuna zona ZS9, quella meridionale ricadeva in parte nel settore settentrionale della zona ZS9 911. 911mod . Si propone una modifica dell’estensione areale a seguito dell’introduzione delle zone delle Pieghe Emiliane e Taro-Enza; le caratteristiche sismotettoniche sono quelle della zona ZS9 911. Taro-Enza. Zona estesa dal Mar Ligure (Liguria di Levante) al Po, caratterizzata dalla presenza di importanti elementi tettonici trasversali all’asse della catena, con componente di movimento trascorrente, che interrompono e dislocano le strutture “appenniniche”. Le profondità ipocentrali sono talora elevate (>30 km). Lungo il margine appenninico e in corrispondenza del settore orientale delle Pieghe Emiliane si ritengono probabili sovrascorrimenti attivi. La direzione di compressione (assi P) è in ogni caso circa N-S. La magnitudo storica massima è M≈5.7. Corrisponde alla parte occidentale delle zone ZS9 913, 915 e 916; la parte settentrionale non era compresa in nessuna zona ZS9. Pieghe Ferraresi . Questa zona comprende l’insieme dei fronti delle Pieghe Ferraresi ed ha caratteristiche simili a quelle della zona ZS9 912 (meccanismi compressivi, direzione di compressione (assi P) circa N-S, piani immergenti verso sud di 45°) ma estensione minore per l’introduzione della zona “Nonantola-Budrio”. La profondità degli ipocentri è prevalentemente compresa tra 5 e 15 km; la magnitudo massima registrata è M=6.1, ed è relativa alla recente sequenza sismica del maggio 2012. E’ di fatto la zona settentrionale della zona 912 della ZS9. La suddivisione della zona ZS9 912 nelle due zone “Pieghe Ferraresi” e “Nonantola-Budrio” è motivata dal tentativo di considerare separatamente la zona dei fronti delle Pieghe Ferraresi, territorio caratterizzato da eventi storici importanti e numerose evidenze di attività tettonica recente, dalla zona di sinforme interposta tra le Pieghe Ferraresi e le Pieghe Romagnole-thrust Pede-Appenninico, settore caratterizzato da minore frequenza di terremoti, per lo più di bassa e media intensità, e da poche evidenze di attività tettonica recente. Nonantola - Budrio . Zona compresa tra le Pieghe Ferraresi e il margine appeninico (Pieghe Romagnole-thrust Pede-Appenninico), caratterizzata da bassa sismicità e rare evidenze di attività tettonica recente. Corrisponde alla parte meridionale della zona ZS9 912 (v. zona Pieghe

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