GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

GNGTS 2014 S essione 2.1 47 SE, prevalentemente immergenti verso SW; nel bacino di Sarzana è presente una struttura potenzialmente attiva immergente verso NE. Faglie potenzialmente attive orientate in direzione circa N-S, immergenti a W e con cinematica estensionale sono state identificate anche lungo il bordo orientale del bacino della Fine,. Possibile attività lungo faglie ENE-WSW, corrispondenti alla porzione occidentale della linea Livorno-Sillaro. Le profondità ipocentrali sono per lo più comprese tra 5 e 15 km; la magnitudo storica massima è M≈5.9. Corrisponde alla parte costiera delle zone ZS9 916 e 921. Litorale Tosco-laziale . Comprende la costa tirrenica tra la bassa Val Cecina e Civitavecchia - S. Marinella, non inclusa in nessuna zona della ZS9 e la parte sud-occidentale della zona ZS9 921. Questa zona è caratterizzata da poche faglie potenzialmente attive orientate sia in direzione NW –SE a cinematica estensionale presunta, sia orientate in direzione trasversale NE-SW a cinematica prevalente trascorrente e in minor misura normale. I terremoti sono spesso collegati con il campo geotermico di Larderello. Le profondità ipocentrali sono per lo più comprese tra 5 e 15 km; la magnitudo storica massima è M≈5.2. Problemi aperti. La proposta di zonazione presentata, sebbene ad uno stadio ancora preliminare, rappresenta un tentativo di valorizzare il dato geologico-strutturale ancorandolo comunque il più possibile al dato sismico. Tuttavia, alcuni problemi possono nascere dall’eccessiva frammentarietà delle zone dovuta alle discontinuità strutturali presenti, che può portare all’individuazione di zone poco estese a fianco di zone molto estese, con conseguenti problemi dovuti alle successive elaborazioni degli scenari di pericolosità. Al momento, pertanto, il nostro lavoro si sta concentrando nel tentativo di omogeneizzare per quanto possibile l’estensione delle zone senza comunque perdere la loro identità e peculiarità strutturale, mentre un’ulteriore analisi della sismicità potrà contribuire alla migliore definizione delle aree della nuova zonazione. Bibliografia Basili R., Valensise G., Vannoli P., Burrato P., Fracassi U., Mariano S., Tiberti M.M., Boschi, E.; 2008: The Database of Individual Seismogenic Sources (DISS), version 3: summarizing 20 years of research on Italy’s earthquake geology . �������������� ���� ������ Tectonophysics 453, 20–43. Boccaletti M., Martelli L. (a cura di); 2004: Carta sismotettonica della Regione Emilia-Romagna, scala 1:250.000 e note illustrative . Selca, Firenze. Boccaletti M., Calamita F., Viandante M.G.; 2005: La Neo-Catena litosferica appenninica nata a partire dal Pliocene inferiore come espressione della convergenza Africa-Europa . ����� ���� ����� ���� ���� ���� ��� ������� Boll. Soc. Geol. It., vol. 124, pp. 87-105. Boccaletti, M., Corti, G., Martelli, L.; 2010: Recent and active tectonics of the external zone of the Northern Apennines (Italy) . Int. J. Earth Sci. (Geologische Rundschau), doi: 10.1007/s00531-010-0545-y. DGR 175/2014: Approvazione di accordo di collaborazione istituzionale con l’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale e con il consorzio interuniversitario ReLUIS per la realizzazione di studi finalizzati all’aggiornamento delle mappe di pericolosità e vulnerabilità sismica del territorio regionale . Deliberazione di Giunta della Regione Emilia-Romagna n. 175 del 17 febbraio 2014. Fantoni R., Franciosi R.� ����� ; 2010: Tectono-sedimentary setting of the Po Plain and Adriatic foreland . ����� ���� ���� Rend. Fis. Acc. Lincei, 21 (Suppl.1), S197–S209, doi:10.1007/s12210-010-0102-4. ISIDE: Italian Seismological Instrumental and parametric database . ISIDe Working Group (INGV, 2010): http:// iside.rm.ingv.it Locati M., Camassi R. e Stucchi M. (a cura di); 2011: DBMI11, la versione 2011 del Database Macrosismico Italiano . Milano, Bologna, http://emidius.mi.ingv.it/DBMI11. DOI: 10.6092 /INGV.IT -DBMI11 Martelli L.; 2011: Quadro sismotettonico dell’Appennino emiliano-romagnolo e della Pianura Padana centrale . Atti del 30° convegno nazionale GNGTS, Trieste 14-17 novembre 2011, sessione 1.2, 152-156. Mantovani E., Viti M., Babbucci D., Cenni N., Tamburelli C., Vannucchi A., Falciani F., Fianchisti G., Baglione M., D’Intinosante V., Fabbroni P.; 2011: Sismotettonica dell’Appennino Settentrionale. Implicazioni per la pericolosità sismica della Toscana . Regione Toscana, Centro stampa Giunta Regione Toscana, Firenze, pagg. 88 (www.regione.toscana.it ). Mantovani E., Viti M., Babbucci D., Cenni N., Tamburelli C., Vannucchi A., Falciani F., Fianchisti G., Baglione M., D’IntinosanteV., Fabbroni P.,Martelli L., Baldi P., BacchettiM.; 2013: Assetto tettonico e potenzialità sismogenetica dell’Appennino Tosco-Emiliano-Romagnolo e Val Padana . Regione Emilia-Romagna-SGSS, Regione Toscana, Università di Siena-DSFTA. Centro stampa Regione Emilia-Romagna, pagg. 170. http://ambiente.regione.emilia- romagna.it/geologia/divulgazione/pubblicazioni/sismica/Assetto-tettonico-potenzialita-sismogenetica.

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=