GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

58 GNGTS 2014 S essione 2.1 PRIMA ANALISI DEI DATI DI RADON INSERITI NELLA BANCA DATI DEL PROGETTO S3 A. Riggio 1 , M. Santulin 1 , A.Tamaro 2 con il contributo di : G. Barile 3 , G. Deantoni 3 , G. de Liso 4 , A. Fiaschi 5 , G.Immè 6-7 , R. Mineo 8 , D. Morelli 6-7 , N.M. Pagliuca 9 1 Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale – OGS, Trieste 2 Dottorando dell’Università di Udine presso l’OGS, Trieste 3 Osservatorio Geofisico di Novara, Torrion Quartara (NO) 4 Centro per lo studio dei Precursori Sismici, Torre Pellice (TO) 5 Prato Ricerche, Istituto Geofisico Toscano, Prato 6 Dipartimento di Fisica e Astronomia, Università degli Studi di Catania 7 INFN, Sezione di Catania 8 10° Settore Geologia e Geognostica, Provincia Regionale di Ragusa 9 Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, INGV, Roma Introduzione. Nell’ambito del progetto INGV-DPC S3, si è proceduto alla realizzazione di una banca dati contenente dati di radon acquisiti e forniti da istituzioni scientifiche o amatoriali, corredati, quando disponibili, da dati meteorologici registrati dallo stesso strumento del radon, o da stazioni meteo ubicate in prossimità del sito di rilevamento del radon. La banca contiene 3961 siti e più di un milione di records (Riggio et al. , 2013). Le modalità di acquisizione applicate sono: in suolo, in acqua e in aria. Il tempo di campionamento è compreso tra i dieci minuti e le dodici ore, per le misure considerate in continuo, e tra i quindici giorni e un anno, per quelle campionate. I punti fondamentali dell’analisi dei dati sono la definizione di “anomalia” e le sue caratteristiche (tempo precursore, ampiezza, durata), la stima dell’influenza dei parametri ambientali e come effettuare la selezione dei terremoti da considerare. La letteratura esistente sul radon e sulla possibile connessione tra le sue variazioni e la deformazione crostale, è notevole, poiché il radon fu identificato come un possibile precursore già nel 1920 (Riggio et al. , 2013). Purtroppo, dopo periodi di grande entusiasmo, in cui furono eseguite diverse misure in varie parti del mondo, seguirono periodi in cui tale tipo di studio fu messo da parte, interrompendo, così, delle serie temporali che sarebbero state di grande utilità. Tutti i tipi di precursori sismici sono un’unica reazione al processo di preparazione del terremoto, sebbene le grandezze fisiche osservate siano diverse l’una dall’altra. Il processo di insorgenza e di preparazione di un terremoto influenza le caratteristiche dell’anomalia, come si può dedurre da uno studio sistematico sia di anomalie di medio-lungo tempo, con durata anche di anni, che di anomalie di breve durata osservate poco prima del verificarsi del terremoto (Zhang et al. , 1996). Infatti, le caratteristiche dell’anomalia possono essere influenzate dal tipo di struttura tettonica della zona e dal conseguente tipo di meccanismo del potenziale terremoto (Italiano et al. , 2012). L’estensione del campo di stress determina la distanza entro la quale possono essere rilevati fenomeni precursori. Analisi dei dati. I dati forniti dalle varie Istituzioni sono stati omogeneizzati secondo la scheda metadati in precedenza definita. In Tab. 1 è riportato un esempio di dati di radon acquisiti in suolo dall’OGS e archiviati nella Banca Dati. Le informazioni riportate sono quelle di base, comuni a tutti i siti, ma in alcuni, sono disponibili molte altre informazioni relative alle caratteristiche fisico-chimiche delle acque (temperatura, conducibilità, pH, EH) e ai parametri meteorologici (temperatura dell’aria, pressione, umidità). Una netta distinzione deve essere fatta tra i dati con campionamenti periodici e i dati campionati in modo tale da poter essere considerati “in continuo”. A causa della mancanza sul mercato, fino a pochi anni fa, di strumentazione di facile utilizzo, per misure in acqua in continuo, le serie temporali più lunghe sono quelle acquisite in suolo. Una prima interpretazione

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