GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale
GNGTS 2014 S essione 2.2 109 dove PGA S =punto di ancoraggio dello spettro obiettivo e PGA 0 = accelerazione di picco dell’accelerogramma registrato. In alternativa, se il campo di interesse comprende valori del periodo medio-alti può essere opportuno introdurre un fattore di scala definito in termini di accelerazione spettrali: dove SA S (T)= accelerazione spettrale dello spettro obiettivo in corrispondenza del periodo T (scelto opportunamente nel campo di interesse) e SA 0 (T) = accelerazione spettrale dell’accelerogramma registrato in corrispondenza del medesimo valore del periodo. d) individuazione di un primo sottoinsieme di segnali accelerometrici. Bassi valori di D rms indicano un buon accordo tra le forme spettrali mentre quanto più il fattore di scala è prossimo all’unità tanto maggiore è l’accordo quantitativo tra le ampiezze spettrali. Valori di F S prossimi all’unità rappresentano quindi le condizioni di scelta ottimale. È comunque sconsigliata l’applicazione di fattori di scala troppo elevati in quanto ciò conduce a contenuti di energia irrealistici per cui è opportuno utilizzare un F S compreso al più tra 0.25 e 4, preferibilmente tra 0.5 e 2 (Krinitszky e Chang, 1979; Vanmarke, 1979). Per quanto riguarda il parametro D rms , Bommer e Acevedo (2004) suggeriscono valori massimi dell’ordine di 0.10 se la selezione degli accelerogrammi è effettuata con lo scopo di riprodurre uno spettro di progetto indipendentemente dai valori dei parametri sismologici mentre valori più elevati (indicativamente minori di 0.20) possono essere accettati se la ricerca è effettuata sulla base di criteri sismologici (sulla base cioè di una coppia magnitudo-distanza) e presenta quindi criteri più restrittivi. Naturalmente la scelta dei valori limite di D rms e F S deve comunque essere tale da assicurare un numero adeguato di accelerogrammi. e) scelta definitiva di un set di 7 segnali accelerometrici. A partire dal sottoinsieme individuato al punto precedente, al fine di arrivare alla scelta definitiva di un set di 7 segnali accelerometrici, sono generalmente adottati, ove possibile, ulteriori criteri di selezione basati sulle seguenti accortezze: i. evitare la presenza delle due componenti di una stessa registrazione; ii. evitare la presenza di più registrazioni relative ad una stessa stazione o ad uno stesso terremoto; iii. controllo su altri parametri del moto sismico significativi per il problema in esame. Con riferimento al punto iii), ad esempio, se l’obiettivo della selezione è quello di definire un input per analisi di stabilità in condizioni sismiche di pendii o opere in terra, è opportuno il controllo su parametri quali durata significativa e Intensità di Arias. Quest’ultimo può essere effettuato confrontando i valori caratteristici di ciascuna registrazione con i valori attesi calcolati a partire dal terremoto di scenario mediante l’applicazione di una legge di attenuazione, ad es. la relazione di Bommer et al . (2009) per quanto riguarda la durata significativa d s o la relazione di Travasorou et al. (2003) per quanto riguarda l’Intensità di Arias. Applicando il controllo sui parametri del moto sismico è possibile escludere alcune registrazioni che presentano valori di durata e/o Intensità di Arias anomali rispetto al campo individuato dalle leggi di attenuazione. Applicando i criteri summenzionati, si giunge alla scelta definitiva di un insieme di 7 segnali accelerometrici. f) calcolo dello spettro medio dei segnali selezionati e verifica della compatibilità spettrale. La verifica della compatibilità spettrale impone che lo spettro medio dei segnali selezionati sia il più possibile sovrapponibile a quello obiettivo, con particolare attenzione all’intervallo di periodo di interesse. Come condizione di spettrocompatibilità si propone quella delle NTC-08:
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