GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

GNGTS 2014 S essione 2.2 133 Scelta del fattore di amplificazione. Per fattore di amplificazione si intende in termini generali il rapporto tra un parametro relativo all’accelerogramma determinato in corrispondenza del piano di campagna e lo stesso parametro relativo all’accelerogramma di input. In linea teorica la scelta potrebbe ricadere su uno qualsiasi dei parametri rappresentativi dell’input sismico, tuttavia non tutte le scelte sono ugualmente significative come evidenziato anche in letteratura (Madiai e Simoni, 2010). Tra i vari fattori di amplificazione disponibili in letteratura (F A , F v – GdL_MS, 2008; F PGA ; F HV , F HA ), è stato scelto di adottare il parametro F HA , basato sull’utilizzo degli spettri di risposta in pseudoaccelerazione del moto sismico in superficie e di quello di input, con intervallo di integrazione prossimo al periodo fondamentale delle tipologie edilizie esistenti nell’area (T=0.1÷0.5 s). L’espressione di F HA è la seguente: L’adozione di fattori di amplificazione che fanno riferimento a grandezze integrali calcolate su intervalli del periodo ben definiti permette di ovviare ai problemi di instabilità dei risultati, conseguenti alla variabilità degli estremi di integrazione, e alla dipendenza dei parametri stessi dalle caratteristiche del segnale di input, che risulta invece significativa per F A ed F V . Sulla base del confronto tra i risultati ottenuti dalle elaborazioni numeriche (Facciorusso et al. , 2012) e tenuto conto delle precedenti osservazioni, del fatto che il patrimonio edilizio presente nell’area in esame è contraddistinto dalla presenza di costruzioni ad elevata rigidezza, in muratura o in cemento armato con limitato numero di piani, e che di norma, nella progettazione, la definizione dell’azione sismica viene fatta a partire dallo spettro di risposta in pseudoaccelerazione, è sembrato ragionevole assumere il parametro F HA (0.1÷0.5) quale fattore di amplificazione più idoneo ai fini della redazione della carta di microzonazione sismica di Livello 3 per l’area in esame. Modellazione delle sezioni e risultati. In corrispondenza di ciascuna delle 12 sezioni analizzate si è proceduto alla ricostruzione della geometria del deposito, campionando i punti di frontiera di ciascuna delle principali unità litostratigrafiche individuate con un passo in direzione orizzontale pressoché costante e pari a 5 m, più fitto in corrispondenza di variazioni topografiche e morfologiche laddove era richiesto un maggiore dettaglio. Per quanto riguarda invece il passo di campionamento in direzione verticale si è utilizzato un criterio di ottimizzazione per il quale le formazioni di spessore più elevato sono state suddivise in sottostrati. A titolo esemplificativo si riporta in Fig. 2 il risultato ottenuto per la sezione A’’-A’’’, dalle analisi numeriche 2D della risposta sismica locale effettuate con il codice QUAD4M, in termini di fattore di amplificazione F HA (0.1÷0.5) (indicato nel seguito con f H ). In figura è rappresentato l’andamento del fattore di amplificazione ottenuto con i 5 diversi segnali di input, nonché l’andamento medio, riportando nella parte inferiore della figura la geometria della sezione esaminata. Come è possibile evincere dalla figura, l’andamento del fattore di amplificazione F H , mediato sui 5 input sismici, mostra marcati fenomeni di amplificazione in corrispondenza del centro di entrambe le paleovalli, dove, si sovrappongono effetti stratigrafici e di valle. In particolare, in corrispondenza dell’estremo sinistro della sezione i valori di F H sono inferiori a 1 per un tratto molto limitato in prossimità del fianco del bacino per poi risalire rapidamente, in conseguenza di fenomeni di focalizzazione, nei 50 m successivi, fino a raggiungere un massimo elevato (f H > 2.5), oltre la quale l’amplificazione si riduce, mantenendo comunque valori compresi tra 1.5 e 2 fino all’estremo destro. Anche nella paleovalle meno profonda i valori di f H sono più contenuti, anche se comunque elevati, con valori intorno a 2, dove si sommano gli effetti legati allo spessore del deposito agli effetti di focalizzazione indotti dall’inclinazione elevata del fianco del bacino. Nel tratto compreso tra le due paleovalli, in corrispondenza della risalita

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