GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

142 GNGTS 2014 S essione 2.2 lineari che ovviamente devono anch'esse risultare congruenti con la successione stratigrafica della microzona entro la quale ricadono. L'accortezza di individuare i limiti delle microzone direttamente sulle sezioni geologico tecniche permette anzitutto di eseguire una suddivisione ragionata degli spessori associati a ciascuna microzona ed inoltre pone al riparo da errori dovuti ad incongruenze tra gli spessori associati a microzone confinanti. Questa procedura ci pare essere la metodologia migliore possibile che garantisca al tempo stesso un elevato dettaglio, una correttezza del modello e un controllo migliore sulla qualità della cartografia finale. Conclusioni. E’ utile sottolineare come gli studi di MS siano ormai diventati un elaborato indispensabile per la stima della pericolosità sismica ed utile per la successiva fase di pianificazione territoriale. Infatti la Regione Toscana ha incentivato questo percorso, rendendo tali studi obbligatori nell’ambito della revisione degli strumenti urbanistici comunali (Piano Strutturale e/o RegolamentoUrbanistico). Tale scelta ha permesso, tra l’altro, di poter raccogliere e/o acquisire in maniera graduale ed omogenea sul territorio una mole notevole di informazioni sui terreni caratterizzata prevalentemente da indagini geotecniche e geofisiche. Le procedure, i criteri, gli standard (almeno quelli per il livello 1) sono ormai sufficientemente consolidati anche se permangono alcuni elementi di criticità che sono stati illustrati nel presente articolo. Un ulteriore aspetto da sottolineare è stato quello della notevole crescita professionale della figura del “geologo”, che ha acquisito esperienza e capacità (anche grazie ai numerosi corsi di formazione che l’Ordine dei Geologi della Toscana e la Regione Toscana hanno organizzato) nella redazione di studi di microzonazione sismica indispensabili come strumento di pianificazione territoriale e di supporto per la progettazione edilizia. Bibliografia Borcherdt R. D.; 1970: Effects of local geology on ground motion near San Francisco Bay . ����� �������� ���� ��� Bull. Seismol. Soc. Am. 60, 29–61. Ferrini M., Baglione M., Calderini F., D’Intinosante V., Danese S., Di Lillo R., Fabbroni P., Iacomelli S., Rossi M., Stano S., Calosi E.; 2007: Istruzioni Tecniche per le indagini geologico – tecniche, le indagini geofisiche e geotecniche, statiche e dinamiche, finalizzate alla valutazione degli effetti locali nei comuni classificati sismici . “Progetto Terremoto” in Garfagnana e Lunigiana. Dip.to delle Politiche Territoriali e Ambientali, U.O.C. Rischio Sismico, pp. 279. ICMS, Gruppo di lavoro MS; 2008: Indirizzi e Criteri per la Microzonazione Sismica . 3 vol. e DVD. PROGRAMMA DI MICROZONAZIONE SISMICA IN ITALIA: CONSIDERAZIONI PRELIMINARI SUI DATI RACCOLTI S. Castenetto 1 , F. Bramerini 1 , G. Naso 1 , P. Imprescia 2 1 Dipartimento della Protezione Civile, Roma 2 CNR-IGAG, Roma Introduzione. Dopo il terremoto aquilano del 2009, attraverso l’articolo 11 della legge n. 77 del 24 giugno 2009 per la ricostruzione in Abruzzo, lo Stato ha deciso di investire nella prevenzione del rischio sismico finanziando interventi su tutto il territorio nazionale, grazie ad un fondo istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze. L’utilizzo di tali fondi, 965 milioni di euro ripartiti su 7 annualità, è regolamentato da ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri e, a partire dall’annualità 2012, dopo l’approvazione

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=