GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale
Modalità tecnico operative per la rappresentazione e per la perimetrazione • Zonazione e livelli di approfondimento Le zone instabili a causa dell’attivazione o della riattivazione di frane, devono essere cartografate a una scala adeguatamente dettagliata, preferibilmente non inferiore a 1:10.00- 1:5.000. Le ZA FR sono zone rappresentate nella carta di MS1 e, qualora si eseguano studi di livello MS2 per le amplificazioni litostratigrafiche, anche nelle carte MS2. Le carte di MS2, infatti, nel caso non si proceda oltre questo livello di approfondimento, vengono spesso assunte come cartografia di riferimento per la pianificazione urbanistica ed è quindi importante conservare l’informazione sulle ZA FR individuate. Le ZS FR e le ZR FR sono zone rappresentate nelle carte con approfondimento di livello MS3. La ZR FR può essere interna ad una delle ZS FR o coincidere. • Modalità di perimetrazione delle zone In termini generali, le informazioni che guidano la perimetrazione delle zone sono ricavate da: a) descrizioni del fenomeno fisico rilevato sul campo, se si è in fase di immediato post- evento; b) segnalazioni di fenomeni di instabilità dei pendii in eventi storici (fonti storiche); c) perimetrazioni ricavate da inventari; d) valutazioni effettuate con metodi pseudostatici; e) valutazioni effettuate con analisi dinamiche semplificate (metodi degli spostamenti). Sviluppi futuri della proposta metodologica. La proposta metodologica presentata sarà sottoposta a un gruppo di lavoro multidisciplinare, costituito dal DPC nell’ambito degli studi di MS per l’art.11 della legge 77/09 (Fondo nazionale per la prevenzione del rischio sismico). Il mandato del gruppo di lavoro è quello di analizzare e ridefinire la proposta stessa. Tale gruppo di lavoro si occuperà anche della sperimentazione del metodo proposto in un sito campione. La proposta rivalutata dal gruppo di lavoro sarà poi sottoposta agli organi tecnici delle Regioni per l’approvazione definitiva e la sottomissione agli estensori della Parte Seconda (Disciplina dell’uso del suolo). La pianificazione urbanistica e territoriale in zone interessate dalla presenza da instabilità di versante è chiamata a disciplinare gli usi del suolo e le previsioni di trasformazione urbana, tenendo conto della relazione tra la pericolosità sismica e i diversi contesti insediativi. Al fine di definire tale disciplina, si farà riferimento convenzionalmente a tre categorie di aree urbanistiche: • Aree edificate (recenti o consolidate) • Aree non edificate (con previsione di trasformazione) • Aree non urbanizzate a trasformabilità limitata Ciascuna delle tre categorie di aree è definita da specifici caratteri insediativi, infrastrutturali e di destinazione d’uso la cui relazione con la presenza di ZA FR , ZS FR e ZR FR , definite sopra, va sottoposta a specifiche normative, che saranno descritte nella Parte Seconda della Linea Guida. Bibliografia ASCE; 2000: Recommended procedures for implementation of DMG special pubblication 117. Guidelines for analyzing and mitigation landslide hazards in California . Southern California Earthquake Center. T.F. Blake, R.A. Hollingsworth and J.P. Stewart Eds. Associazione Geotecnica Italiana, AGI; 2005: Associazione Geotecnica Italiana - Linea guida. Aspetti geotecnici della progettazione in zona sismica. Patron Editore, Bologna. Chopra A.K., Zhang L.; 1991: Earthquake-induced base sliding of concrete gravity dams . Journal of Structural Engineering. ASCE, Vol. 117 , No. 12, 3698-3719. FellR.J.,CorominasC.,BonnardL.,CasciniE.,LeroiW.,SavageZ.;2008: Guidelinesforlandslidesusceptibility,hazard and risk zoning for land use planning . ����������� �������� Engineering Geology, 102 , 85-98 – doi:10.1016/j.enggeo.2008.03.022 GNGTS 2014 S essione 2.2 273
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