GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

Indice di qualità delle microzone (IQ x ) e della carta (IQ). Per ciascuna microzona, l’indice di distribuzione (Id x ) viene composto con l’indice di tipologia (It x ) per ottenere un indice di qualità (IQ x ) della microzona. I diversi indici delle microzone contribuiscono a un indice di qualità (IQ) della carta di MS (Quadrio et al. , 2013). Tool in ambiente GIS. Uno specifico tool è stato sviluppato in ambiente GIS per il completo calcolo degli indici da parte dell’utente, senza necessità di elaborazioni manuali aggiuntive, e per la presentazione dei risultati. Il tool utilizza in ingresso i dati di MS strutturati secondo gli Standard (CTMS, 2013) e consente all’utente di inserire, tramite specifiche maschere, eventuali informazioni aggiuntive utili per il calcolo degli indici. Il tool restituisce una serie di tematismi in forma grafica (Quadrio et al ., 2013), corrispondenti ai diversi indici calcolati, che consentono una percezione rapida e intuitiva dei risultati ottenuti. Per quanto riguarda l’indice di tipologia, viene anche elaborata la componente alfanumerica dei dati, fornendo come risultato per ciascuna microzona anche l’indicazione sulle eventuali indagini essenziali mancanti, in formato tabellare. È stato inoltre progettato un format tipo (Fig. 1) nel quale sono riassunti anche in forma statistica i principali risultati ottenuti. Una sezione di tale format è dedicata all’analisi della Condizione Limite per l’Emergenza (CLE). Vengono riportati gli elementi dell’analisi in relazione alle tipologie di microzona all’interno delle quali ricadono. Sperimentazione. La messa a punto del tool ha permesso una serie di sperimentazioni rapide e semi automatizzate, che hanno consentito di migliorare le ipotesi iniziali. Nello specifico, sono state valutate le variazioni dei due indici Id x e It x al variare dei dati di ingresso (distribuzione e tipologia delle indagini). Per quanto riguarda Id x , al fine di poter determinare ad un primo livello la sensibilità dell’indice, sono state effettuate diverse simulazioni su microzone schematiche ideali, in cui sono stati fatti variare numero e posizione delle indagini. Nello specifico, sono state scelte due configurazioni: una prima più uniforme di forma quadrata e una seconda di forma allungata al fine di simulare maggiormente i casi reali in cui le microzone sono caratterizzate da asimmetrie ed eccentricità. È stato osservato che i valori di Id x tendono ad aumentare all’aumentare dell’area dei buffer rispetto a quella della microzona. L’algoritmo tende a penalizzare i casi in cui nella microzona siano presenti un maggior numero di indagini in forma clusterizzata, Tab. 4 - Contesti tipo associati ai gruppi delle zone suscettibili di amplificazione. Gruppo Contesto tipo A - Versanti in roccia - Rupi in roccia - Creste o cime - Valli strette in roccia - Zone di pianura con substrato molto profondo B - Successioni litostratigrafiche con contrasti di impedenza a piccole profondità - Paleoalvei sepolti - Successioni litostratigrafiche con inversioni di velocità a piccole profondità - Substrato sepolto articolato a piccole profondità C - Successioni di versante in terreni soffici (effetti topografici e litostratigrafici) - Successioni di rupe in terreni soffici (effetti topografici e litostratigrafici) - Aree pedemontane con incertezze sull’andamento del substrato sepolto - Valle stretta colmata da terreni soffici (effetti topografici e litostratigrafici) 278 GNGTS 2014 S essione 2.2

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