GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale
meccanica portino a risultati a volte sensibilmente differenti e in genere ad una sottostima del valore di I L (Veronese e Romagnoli, 2014). Per tale ragione, pur avendo eseguito il calcolo sulle verticali di entrambi i tipi di prove, i risultati sono stati tenuti distinti, riportando nella cartografia finale i soli indici ottenuti da prove penetrometriche con punta elettrica (45), ritenuti maggiormente affidabili (Fig. 3). Organizzazione stratigrafica ed evoluzione deposizionale . 1. La parte inferiore dei corpi indagati è costituita da sedimenti pleistocenici di media pianura alluvionale (Fig. 1), deposti durante fasi dell’ultima glaciazione quando il livello marino stazionava a quote inferiori di circa 120 m rispetto all’attuale (Trincardi et al., 1994; Waelbroeck et al., 2002). La parte settentrionale dell’area di studio è formata da estesi corpi di sabbie grossolane del Po a notevole trasmissività idraulica e con le più elevate velocità delle onde di taglio volumetriche, anche superiori ai 300 m/sec. Verso sud si passa ad alternanze di sabbie di provenienza appenninica e grossi volumi di limi continentali, con velocità (Vs) mediamente inferiori alle precedenti, comprese tra 200 e 250 m/sec. La profondità del tetto stratigrafico dei corpi sedimentari singlaciali aumenta verso sud, in direzione dell’asse della sinclinale attiva, a causa delle deformazioni indotte dalla subsidenza differenziale. Questa superficie di discordanza è associata ad una brusca riduzione della permeabilità e delle velocità delle onde sismiche, in modo particolarmente marcato nella parte settentrionale del territorio indagato. 2. I sedimenti post-glaciali presentano caratteri notevolmente diversi nella parte meridionale e settentrionale, nonostante la contenuta estensione in senso latitudinale dell’area. A sud Fig. 3 – Carta dei fattori di amplificazione e del rischio di liquefazione. Sono rappresentate le aree a diversa pericolosità sismica in base alla propensione alla liquefazione (zona A – LQ 1 , zona B – LQ 2 , zona C – esente da rischio), i valori dell’indice di liquefazione calcolati su tutte le prove penetrometriche statiche a piezocono, oltre ai fattori di amplificazioni stimati per l’area di studio. GNGTS 2014 S essione 2.2 285
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