GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale
esenti da rischio di liquefazione cosismica (Fig. 3), ma risultano comunque affette da fenomeni di amplificazione del moto sismico in superficie, come sopra definito. Correlazione fra distribuzione dell’insediamento antropico e potenziale di liquefazione . Nella porzione di territorio che comprende l’area di studio esiste una forte correlazione fra la distribuzione degli insediamenti antropici e le zone a più elevato rischio di liquefazione. L’edificato storico, precedente il XX secolo, appare anzi insistere esclusivamente sulle zone con più elevato potenziale di liquefazione. Questa infelice correlazione non è casuale e interessa gran parte dei centri abitati e nuclei storici della bassa Pianura Padano-Veneta, in quanto i fattori che hanno controllato la nucleazione e lo sviluppo degli insediamenti sono gli stessi che hanno prodotto i corpi sabbiosi liquefacibili. In questi vasti territori di bassa pianura i limitati gradienti morfologici e gli alvei fluviali naturalmente pensili rendono lo scolo delle acque molto difficoltoso, particolarmente nelle aree più subsidenti. La diffusione storica di aree umide, paludi, stagni e lagune costiere ha, quindi, fortemente limitato le possibilità di sviluppo agricolo ed insediativo. Qui i corpi arginali e i dossi sabbiosi di paleoalveo costituivano le sole strutture stabilmente emerse e drenate, percorribili anche nei periodi più umidi. La natura continua degli alvei fluviali consentiva il tracciamento di percorsi e strade, mentre gli alvei attivi hanno rappresentato, storicamente, importanti vie di trasporto fluviale. La presenza di falda libera all’interno dei corpi acquiferi freatici consentiva l’approvvigionamento idrico attraverso pozzi superficiali, fornendo al contempo acqua agli apparati radicali delle piante coltivate anche nei periodi siccitosi. La combinazione di questi fattori ha fatto sì che i centri antichi si enucleassero nella quasi totalità dei casi su corpi sabbiosi di alveo fluviale. A seguito delle diffuse bonifiche idrauliche e allo sviluppo economico e tecnologico in epoca più recente, questi condizionamenti territoriali si sono fortemente ridotti, anche se la correlazione fra zone sabbiose liquefacibili e insediamento permane. Infatti le zone morfologicamente depresse con sedimenti fangoso-torbosi presentano scarse caratteristiche geotecniche e gli insediamenti moderni tendono a svilupparsi intorno ai centri preesistenti e buona parte della rete stradale attuale ripercorre percorsi storici su corpi di paleoalveo. Riconoscimenti. Si ringrazia il Sindaco di Mirabello, Angela Poltronieri, per avere concretamente dimostrato di credere che studi di microzonazione sismica di dettaglio siano un valido strumento per orientare le scelte di pianificazione territoriale. Bibliografia Caputo, R., Iordanidou, K., Minarelli, L., Papathanassiou, G., Poli, M. E., Rapti-Caputo, D., Sboras, S., Stefani, M., and Zanferrari, A.; 2012: Geological evidence of pre-2012 seismic events, EmiliaRomagna, Italy. ������ �� Annals of Geophysics, “The Emilia (northern Italy) seismic sequence of May-June, 2012: preliminary data and results” edited by: Anzidei, M., Maramai, A., and Montone, P., 55 , 743-749. ���� ��������������� doi: 10.4401/ag-6147 Delibera dell’Assemblea Legislativa progr. n°112 - oggetto n°3121 del 2 maggio 2007: Atto di indirizzo e coordinamento tecnico ai sensi dell’art. 16, c. 1, della L. R. 20/2000 per “Indirizzi per gli studi di microzonazione sismica in Emilia-Romagna per la pianificazione territoriale e urbanistica” , Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna, 64 del 17/5/2007. Dipartimento della Protezione Civile e Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome; 2008: Indirizzi e Criteri per la Microzonazione Sismica. ; 3 vol. e 1 DVD. DISS Working Group; 2010: Database of Individual Seismogenic Sources (DISS), Version 3.1.1: A compilation of potential sources for earthquakes larger than M 5.5 in Italy and surrounding areas. ���������������������������� � � http://diss.rm.ingv.it/diss/ , © INGV 2010 - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia; DOI:10.6092 /INGV.IT -DISS3.1.1 Facciorusso J., Madiai C., Vannucchi G.; 2012: Rapporto sulla risposta sismica locale e pericolosità di liquefazione a S. Carlo e Mirabello. 3 ottobre 2012. http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/geologia/temi/sismica/ liquefazione-gruppo-di-lavoro Galli P., Castenetto S., Peronace E.; 2012: Terremoti dell’Emilia - Maggio 2012. Rilievo macrosismico mcs speditivo. Rapporto finale 15 Giugno 2012. Dipartimento della Protezione Civile http://www.protezionecivile.gov.it/ resources/cms/documents/TerremotoEmiliaMCS.pdf Guidoboni E.; 1984: R iti di calamità: terremoti a Ferrara nel 1570-74, in Calamità Paure Risposte , numero mon. di “Quaderni Storici” a cura di A. Caracciolo e G.Calvi, 55 , 107-135. Guidoboni E.; 1987: I terremoti del territorio ferrarese , in Storia di Ferrara, a cura di F. Bocchi, AIEP, 40 , 625-640. 288 GNGTS 2014 S essione 2.2
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