GNGTS 2014 - Atti del 33° Convegno Nazionale

Pianura e zona costiera. Per questo ambiente sono state individuate le seguenti tipologie: 1. PIANURA1: settore di pianura con sedimenti alluvionali prevalentemente fini, alternanze di limi, argille e sabbie, caratterizzato dalla presenza di una importante discontinuità stratigrafica responsabile di un significativo contrasto di impedenza a circa 100 m da p.c.; i fattori di amplificazione sono espressi in funzione di Vs 30 che varia da 150 a 500 m/s; 2. PIANURA2: settore di pianura con sedimenti alluvionali prevalentemente fini, alternanze di limi, argille e sabbie, caratterizzato dalla presenza di una importante discontinuità stratigrafica responsabile di un significativo contrasto di impedenza a circa 100 m da p.c. e dal tetto del bedrock sismico (Vs>800 m/s) a circa 150 m da p.c.; anche in questo caso si utilizza Vs 30 che varia da 150 a 500 m/s; 3. PIANURA 3: settore di pianura caratterizzato da elevati spessori di sedimenti prevalentemente fini e poco consolidati, alternanze di limi, argille e sabbie di ambiente alluvionale e transizionale, con substrato rigido a profondità non inferiori a 300 m da p.c.; si utilizza Vs 30 che varia da 150 a 250 m/s; 4. MARGINE: settore di transizione tra la zona collinare (Appennino) e la pianura caratterizzato da terreni prevalentemente fini sovrastanti orizzonti grossolani (ghiaie, ghiaie sabbiose); il substrato geologico è generalmente costituito da sabbie marine pleistoceniche o da peliti plio-pleistoceniche (substrato non rigido); questo ambiente è suddiviso in: A) MARGINE settore A: caratterizzato da spessore dei terreni fini sovrastanti gli orizzonti grossolani inferiore a 30 m; gli strati grossolani sovrastano direttamente il substrato geologico; in questo caso si utilizza H e Vs H , compresa fra da 150 a 250 m/s; B) MARGINE settore B: caratterizzato da spessore dei terreni fini superiore a 30 m; gli strati grossolani sovrastano altri strati di terreni fini presenti fino al substrato; in questo caso si utilizza Vs 30 che varia da 150 a 250 m/s. L’utilizzo di abachi comporta necessariamente l’individuazione di parametri di sintesi che descrivono la situazione geo-litologica a cui correlare i fattori di amplificazione. Come già descritto, in numerose situazioni, in particolare negli abachi della pianura, viene utilizzata Vs 30 la cui adeguatezza è stata più volte messa in discussione, vedi ad esempio Lee and Trifunac (2010). Tuttavia, sia per la semplicità e la diffusione di queste misure sia perché le relazioni fra Vs 30 e i fattori di amplificazione sono sviluppate specificatamente per i vari contesti geolitologici, si è ritenuto di continuare a utilizzare questo parametro. Individuazione di profili geofisici tipo relativi ad ogni ambito. Utilizzando i dati geofisici e geotecnici disponibili, sono stati individuati per ogni ambiente, e relativa tipologia, i profili medi di velocità (Vs) e la loro variabilità. Questi dati sono stati utilizzati per la generazione dei profili di velocità casuali impiegati per la modellazione 1D della risposta simica. Ad esempio per gli ambienti di pianura sono stati utilizzati i dati recentemente acquisiti nell’ambito degli studi di microzonazione promossi dalla Regione Emilia-Romagna. Si tratta di prove Down-Hole e Cross-Hole, effettuate in sondaggi a carotaggio continuo che in alcuni casi hanno raggiunto profondità fino a 130-150 m, e di profili di Vs ottenuti invertendo le registrazioni di rumore sismico effettuate con array. In questo caso Vs in superficie è 150 m/s e arriva a 530 m/s a 100 m di profondità; nella generazione dei profili casuali questi valori, che determinano il gradiente di velocità, variano di circa il 20%. Per quanto riguarda lo smorzamento, avendo a disposizione pochi dati provenienti da prove di colonna risonante, si è considerata una dipendenza casuale da Vs: 540/Vs < D < 720/Vs, dove D è lo smorzamento percentuale per basse deformazioni. Il comportamento non lineare dei suoli viene considerato tramite le curve di decadimento del modulo di taglio e dell’aumento dello smorzamento in funzione della deformazione, disponibili per alcune litologie e ricavate da prove di colonna risonante. GNGTS 2014 S essione 2.2 291

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